movimento 5 Stelle

  • Il ritorno del primato assoluto dell’economia sulla politica

    La ormai proverbiale seraficità di Mario Draghi nel rapportarsi con l’esterno, per comunicare le sue decisioni, le azioni del governo, è una qualità che solo l’ex banchiere internazionale può vantare pienamente nella compagine del suo esecutivo. Perché, dietro all’apparente calma con cui le discussioni avvengono, prettamente improntate ad un...
  • Contro Conte la restaurazione di Draghi

    Il Governo Conte non è caduto per caso. Non abbiamo assistito al colpo di mano di una scheggia impazzita, né all’esito finale di una serie caotica di sfortunati eventi. Mese dopo mese, al ritmo serrato delle campagne stampa dei grandi giornali, è stata messa in atto un’operazione aggressiva di...
  • Fattori e Nugnes «Solo in pochi tra gli espulsi staranno a sinistra»

    Con un intervento «congiunto» al senato, mercoledì scorso, le senatrici Elena Fattori e Paola Nugnes hanno annunciato il loro voto contrario al governo Draghi, palesando una corrente piccola ma significativa di elette nel Movimento 5 Stelle che si sono schierate a sinistra dell’arco parlamentare. Le interpelliamo per capire quanti...
  • L’ultima variante del M5S: il “cretinismo parlamentare”

    Il camaleontismo politico è una caratteristica oramai acquisita dal M5S: una attitudine che gli riesce meglio rispetto ad altre forze politiche, perché privo di una struttura ideologica, di un collocamento definito e definitivo. Ma il premio, in quanto a trasformismi, va comunque sempre a chi invece sostiene di avere...
  • L’opera da (meno di) tre soldi dell’opposizione senza sinistra

    Non c’è proprio nulla di scontato nell’opera da 209 miliardi di euro che è andata in scena in questi giorni in Parlamento. A differenza di quella “da tre soldi” di Brecht, qui ci si rivolge non agli sfruttati come spettatori paganti qualche spicciolo per entrare allo spettacolo, ma come...
  • Draghi, l’opera economica dell’ingegnere costruttore

    I new entry nella maggioranza, la qualità e il modo della scelta delle ministre (poche) e dei ministri, quindi la composizione del nuovo esecutivo e il come ci si è arrivati, faceva capire che eravamo di fronte ad una sterzata a destra. Era giusto tuttavia attendere il discorso programmatico...
  • Il “manifesto Draghi” per l’era iperliberista italiana

    Più che un discorso politico, quello di Draghi, nella presentazione del programma di governo al Parlamento, è un discorso tecnico con farcitura di tanta retorica, gentilmente e cortesemente esposta con pacatezza e toni che tradiscono oggettivamente una emozione che il Presidente del Consiglio segnala fin dalle sue prime parole....
  • Nasce l’intergruppo Pd-5S-Leu. Conte benedice: stiamo uniti

    Patto tra Pd, M5S e Leu in Senato per costruire una maggioranza nella maggioranza. In termini tecnici si chiamerà «intergruppo», l’obiettivo è promuovere «iniziative comuni sulle grandi sfide, dalla emergenza sanitaria, economica e sociale fino alla transizione ecologica ed alla innovazione digitale». Il tutto, naturalmente, «a partire dall’esperienza positiva...
  • Sinistra Italiana, tutta l’ambiguità di una forza soltanto riformista

    Se per Sinistra Italiana la decisione sul voto a favore o contro il governo Draghi non è stata uno spartiacque, un punto di non ritorno, l’estremità dirimente, allora nulla potrà esserlo a tal punto da far pensare che la formazione erede di SEL, moderatamente antiliberista e certamente di sinistra...
  • Fratoianni: «Dico no a un governo politico con la destra peggiore»

    L’assemblea nazionale di Sinistra Italiana, domenica, ha deciso – accettando la proposta del segretario Nicola Fratoianni- di non votare la fiducia al governo Draghi, con 122 voti a favore, 16 contrari e 4 astenuti. Perché? Questa operazione non ci convince affatto – spiega Fratoianni -. Dietro formule generiche come...
  • Ferrero: «Una sinistra di opposizione per non morire liberisti»

    Lo scenario politico e sociale italiano muta in continuazione e non fa presagire nulla di buono all’orizzonte: la scelta di Mario Draghi, come nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri, è un segnale che Mattarella ha voluto dare tanto all’interno del Paese, rassicurando prima di tutto il mondo delle imprese,...
  • La “potenza” di Draghi e l’ultima mutazione grillina

    La cesura tra il Conte bis e il prossimo governo Draghi è qualcosa di più di un semplice avvicendamento a Palazzo Chigi. Almeno questo è un dato di fatto, una evidenza cui non è data interpretazione e non è consentito tema di smentita: è sotto gli occhi di tutti...
  • Una (quasi) unanime riverenza politica alla corte di Draghi

    Le disgrazie non vengono mai da sole. Del resto era prevedibile, ma non era affatto scontato che si formasse una santa alleanza nazionale per la spartizione dei meriti politici nella divisione delle quote del Recorey Fund da destinare a questo o a quel comparto privato che, a sua volta,...
  • Non più una classe dirigente ma solo dominante

    Abbiamo assistito in questi giorni, impotenti, al collasso della classe politica. Un indecoroso showdown finale, ma i sintomi del tracollo erano da tempo evidenti. Palese la progressiva perdita di autorità di un ceto politico fragile, sradicato dagli interessi materiali dei rappresentati, incapace di costruire il nuovo, persino di gestire...
  • O con i lavoratori o con Draghi: non esiste un via di mezzo

    «Per il bene del Paese», «Nell’interesse esclusivo del Paese», «Noi non guardiamo al nostro partito ma solamente al bene e all’interesse esclusivo del Paese». Somiglierebbe ad un sillogismo aristotelico, con tante scuse al grande filosofo ellenico, ed invece è una serie di tre frasi che vorrebbero non essere di...
  • Le irriverenti pagelle della crisi di governo

    È stato tutto incredibilmente veloce e diretto, dopo quasi 20 giorni di ritiri di ministre, crisi non formali, tira e molla, veti incrociati. Siccome ci vorranno alcuni giorni per capire (in realtà pochi, vista la celerità del Presidente della Repubblica) se l’incaricato Draghi potrà effettivamente contare su una maggioranza...
  • La crisi di governo nella competizione globale ed europea

    La sensazione è che il Paese sia sostanzialmente entrato in una intercapedine temporale tra il prima della crisi di governo e il dopo che ancora non si vede. In mezzo c’è una dimensione dell’attesa, inevitabile, che vale anche per le vaccinazioni, che riguarda i lavori parlamentari e, naturalmente, l’azione...
  • Crisi di governo: cambio d’abito o di indossatore?

    La crisi del governo prende la strada del Colle in mezzo ad un contorto scenario di discussioni quasi interpersonali, singole, francamente molto noiose e prive di un vero valore politico. Un valore che possa, non si sa bene in quale modo, dare un nuovo slancio all’esecutivo tanto in una...
  • Modello Von der Leyen: anche Monti sostiene Conte

    Quando il senatore a vita Mario Monti annuncia che voterà la fiducia al governo di Giuseppe Conte in nome degli impegni europeisti assunti in aula dal presidente del consiglio, e mentre dai banchi del Movimento 5 Stelle si levano sguardi soddisfatti e rassicurati, si chiude un cerchio della recente...
  • La partita di Conte nel campo da gioco del neo-centrismo

    Il bilancio politico è di completo stallo: nessuno vince, quasi tutti perdono. Non vince Renzi, che non riesce a scalzare il governo, a far scattare la trappola che gli ha teso. Non vince Conte, che raggiunge una maggioranza posticcia, fatta di voti messi insieme per disperazione, senza un progetto...
  • La crisi del “Conte 2” nella storia repubblicana

    La novità è che ci sono poche novità. Non tanto nella disposizione dei voti che sostengono il governo alla Camera dei Deputati e che gli consegnano una fiducia data, giustamente, per certa, quanto nel discorso del Presidente del Consiglio: le autocritiche e i rimproveri a sé stesso e all’esecutivo,...
  • La miseria della crisi di governo tra pandemia ed eventi mondiali

    La terra trema sotto le stanze di Palazzo Chigi: i cosiddetti “costruttori” (o “responsabili“) non riescono a formare un gruppo numericamente necessario alla certezza della sopravvivenza del governo che domani e dopodomani si presenterà alle Camere per ottenere la fiducia, dopo il cinico strappo dell’uomo delle demolizioni incostituzionali e...
  • Non è una crisi che si risolve, purtroppo, in Parlamento

    Siamo sicuri che la traduzione nel reale, se non migliore diciamo almeno sufficientemente decente, del concetto di “democrazia parlamentare” sia attribuibile a quanto sta avvenendo in queste ore per garantire al governo i numeri necessari per rimanere al timone del Paese? E’ una domanda lecita, visto che i commentatori...
  • Una crisi di governo solo apparentemente incomprensibile

    C’è uno “scostamento di bilancio” che, invece di adeguare le risorse pubbliche alla tremenda situazione pandemica in cui versa l’Italia insieme al resto dell’Europa e del mondo, separa il Paese reale da quello veramente irreale di una politica di palazzo che più di palazzo non si può. E’ il...
  • Tra regolamento e tabellini, la conta dei responsabili

    A conti fatti – e rifatti e rifatti ancora per tutta la giornata di ieri – la maggioranza assoluta è ancora fuori portata. Al senato mancano almeno cinque o sei «responsabili», o «costruttori» come preferiscono farsi chiamare. Sulla carta non siamo ancora a 161 voti. Ma i responsabili, o...
  • Le vere ragioni (“di classe”) della crisi di governo

    “La comprensione delle ragioni della crisi di governo“. Potrebbe essere questo il titolo di un pamphlet di non facile lettura, perché provare a spiegare i motivi per cui il governo Conte bis sta per concludere l’esperienza iniziata nell’estate del 2019, in piena pandemia da coronavirus e con una potenza...
  • No, non ci sono più le crisi di governo di una volta…

    Virgilio ha scritto nelle sue “Bucoliche“: «Non canimus surdis». Detto antico, ma riferito più che altro non tanto a chi è non udente dalla nascita, quanto a chi ci sente molto bene e fa finta di non percepire le parole altrui. Sulla preventivata crisi di governo, fatta di chiaroscuri...
  • Lo scontro finale dei liberisti al governo

    Che cosa vuole esattamente Italia Viva? Partecipare ad una maggioranza di un nuovo esecutivo a guida magari Mario Draghi, più spostato al centro, meno giallo e meno rosso, più rosa, verde e nero? Oppure, tutti questi tatticismi sul Recovery Fund altro non sono se non un tastare il terreno...
  • Renzi contro Conte, con l’alto rischio di un fallimento

    Se Renzi non fosse rientrato in campo con la prepotenza che lo caratterizza, la politica italiana si sarebbe assestata sull’attuale equilibrio instabile. Ma questo è un terreno sul quale questo Presidente del Consiglio ha dimostrato di sapersela cavare bene. Trascinare ancora in avanti questa situazione avrebbe significato, perciò, consentirgli...
  • Se Renzi e Salvini dialogano per il “bene della Nazione”…

    Nel nome ipocrita del “bene della Nazione“, quello con la enne di nazione rigorosissimamente maiuscola, si può avere un buono per assistere a qualche altro spettacolo di trasformismo politico tutto italiano. Benvenuti, dunque, dietro le quinte e sul palcoscenico: la visita è gratuita, per l’appunto. Non si paga niente:...
  • Logoramento di un governo praticamente “bollito”

    Sottotraccia, nel cenno di crisi di governo o, per lo meno, di preannunciato stallo istituzionale in piena crisi pandemica, può esservi nelle ipotesi fatte da Matteo Renzi anche – ma sarebbe meglio dire soprattutto – quella di un nuovo esecutivo guidato magari da Mario Draghi, ridimensionando il ruolo dei...
  • Lo scambio di doni sotto l’albero della manovra

    «Abbiamo messo sul tavolo consistenti ristori. Interverremo anche per partite Iva e autonomi. Lo scostamento che abbiamo chiesto è dedicato a loro»: è il passaggio dell’intervista televisiva del premier a Otto e mezzo dedicato con altrettanta precisione a un solo interlocutore. È indirizzato a Silvio Berlusconi, che nella lettera...
  • L’ultima disperata trasformazione del M5S

    Quando diventi l’esatto opposto per cui sostenevi di essere nato, si può affermare – senza timore di smentita alcuna – che quanto meno il progetto originario è fallito o, nella migliore delle ipotesi-analisi, si è arenato e ha subìto una battuta d’arresto che assume sempre più i connotati di...
  • Acciacchi sovranisti, grinta padronale e nessuna opposizione sociale

    I cambiamenti nel panorama politico italiano si susseguono senza soluzione di continuita e interessano un po’ tutti gli schieramenti. Se ancora soltanto prima della chiusura forza di marzo e aprile pareva che il centrodestra a trazione leghista fosse praticamente un moloch inossidabile e non degradabile dal tempo, oggi effettivamente...
  • Decreti di redenzione

    Pare che dopo cinque riunioni al Ministero dell’Interno, finalmente le forze della maggioranza di governo abbiano trovato la quadra per superare l’ignominia dei “decreti sicurezza” di impronta giallo-verde. Ce l’hanno (forse) fatta a mettere da parte la vergogna (incivile) peggiore nel diritto italiano dopo le leggi razziali fasciste del...
  • Il paradosso della piattaforma Rousseau

    Può esistere un Movimento 5 Stelle senza la piattaforma Rousseau? Inoltrandosi nella giungla legale grillina, ci si trova subito di fronte a un paradosso: se il M5S vuole cambiare il proprio statuto, che riconosce la centralità di Rousseau, deve per statuto fare esprimere i propri aderenti. Ma gli iscritti...