Il portico delle idee

  • Trimurti laica, filosofica e politica tra verità, sincerità e realtà

    Esattamente cosa può significare oggi essere veritieri, sinceri? Avere un rapporto tra noi è il reale diretto, senza infingimenti di sorta, senza alcuna mediazione metaforica e, quindi, ad esempio testimoniare ciò che è in quanto ci appare, oppure avere contezza di quello che ci appare e indagare senza dare...
  • La funzione paideutica del logos nella formazione personale e sociale

    La conoscenza di sé stessi è una difficile acquisizione gnostica che, intuitivamente, pare avere un carattere di maggiore risolutezza rispetto all’autoconsapevolezza dell’esistente. Quanto ci si rivolge direttamente al nostro essere, all’interiorità inconscia che non possiamo, oggettivamente, avere presente, in quanto appartenente al lato nascosto di noi, quello che più...
  • La risurrezione, esorcismo bimillenario della paura della morte

    La vita oltre la morte. La frase di per sé è concettualmente asciutta e non dice molto. Eppure ogni tanto si sente il bisogno, del tutto animalmente umano, di ragionare e postulare in merito. Le domande sono tante quando si cerca di andare al di là della fisicità, della...
  • Religione e filosofia nell’insolvibile diatriba del senso dell’esistente

    La nostra parte inconscia, quella che nell’interpretazione freudiana è l’essenza del nostro vero essere, quel lato nascosto che ci fa fiorire ogni giorno differentemente, con una soluzione di continuità costante che, tuttavia, sembra rispettare un flusso continuo ed anche costante nella diurnità della nostra consapevolezza ed autocoscienza, è un...
  • La felicità, il bene e la virtù: dal mito ellenico al compito filosofico

    L’antichissimo ellenico concetto di εὐδαιμονία (eùdaimonia) è stato spesso tradotto con una faciloneria molto approssimativa con il non proprio equivalente termine “felicità“. Etimologicamente parlando siamo di fronte al “demone” del bene (εὖ, eù). Ma filosoficamente parlando se ci si riferisce ad uno stato di questa natura, si potrebbe più...
  • L’affascinante diagnosi kierkegaardiana della disperazione umana

    Particolarmente affascinante è un’equiparazione, se vogliamo non direttamente riscontrabile nelle opere di Søren Aabye Kierkegaard ma da queste deducibile, per cui simili sono tanto la “cristianità” come società del culto, come impronta del potere ecclesiastico, quanto il rifugio ateistico dell’essere umano che si divincola nella quotidianità della disperazione. Siccome...
  • Razionale e irrazionale dalla furia di Orlando all’Universo

    «Fu allora per uscir del sentimento / sì tutto il preda del dolor si lassa». Così Ludovico Ariosto descrive il passaggio dalla contezza all’uscita di senno da parte del prode Orlando. Vagando in una selva dove, sui tronchi degli alberi, vede incisi i nomi di Angelica e Medoro, leggendo...
  • L’orizzonte moderno del socialismo libertario: la liberazione universale

    Nessuno sfugge al confronto con la costante complessità degli avvenimenti che sono prodotti dall’antropocentrizzazione del mondo nei confronti del mondo stesso. Siamo noi “animali umani” (perché siamo animali) ad aver introdotto ormai da millenni una mutazione radicale della natura in quanto tale. Mettiamoci a paragone con gli altri “animali...
  • Frustrazione razionale del credente e affascinante dubbio agnostico

    L’ateismo è, a differenza dell’agnosticismo, una corrente plurimillenaria del pensiero umano che, espressamente nell’etimo della parola, dichiara la possibilità di fare a meno degli dei o di un dio. Politeismo e monoteismo, se considerati in relazione all’essere “senza dio“, risultano qualitativamente poco rilevanti nel confronto vicendevole: nel momento in...
  • Edonismo ed eudaimonismo: libera dialettica intorno alla felicità

    Gli antichi greci avevano sintetizzato nel termine εὐδαιμονία (eudaimonia) il concetto di felicità: un buon demone socratico, quindi un’anima alla cui cura era necessario dedicare l’esistenza per raggiungere, se non proprio l’assenza completa del dolore e delle tribolazioni, sia mentali sia fisiche, quanto meno uno stato di sufficiente tranquillità...
  • Introspezione socratica del premoderno Montaigne

    Si prova una immediata simpatia per Montaigne nell’attimo in cui, e si fa piuttosto presto ad arrivarvi, ci si rende conto che il suo primo scetticismo (tutt’altro che nichilista) intende decostruire una vasta gamma della metafisica del passato e del suo tempo. Arcinemico del costrutto ideologico dogmatico, il giovane...
  • Il particolare scetticismo ellenico: poche domande, niente risposte

    Nel fare spesso riferimento alla conoscibilità dell’essere, dell’esistente, di ciò che c’è, noi compresi, si è optato non tanto per una indefessa certezza del rapporto tra conoscente e conosciuto, tra osservante ed osservato, quanto per un processo in continuo divenire di questa capacità di acquisizione o di rimodulazione del...
  • Libertà e verità nei giri di valzer tra determinismo e quantismo

    Della libertà si parla tanto quanto dell’assenza della medesima: poiché ci si rende conto della necessità di un qualcosa, anche di un semplice concetto da mettere quotidianamente alla prova e, dunque, in pratica, nell’attimo in cui questa stessa viene ad essere meno e poi a sparire del tutto. Ma...
  • Guicciardini, Machiavelli e un pizzico di Marx intorno al realismo storico

    Nella sua polemica con Machiavelli, Guicciardini suppone che la Storia non sia un processo dialettico in cui si ripetono gli eventi seguendo delle determinate “leggi” del processo di evoluzione (o involuzione) umana. Ogni fattore, all’origine, al completamento e alla fine di un singolo evento, di una data epoca o...
  • Sopra e sotto le nubi dell’Olimpo: il mito come cura dell’animo

    L’origine della filosofia non è riscontrabile, diversamente da quello che un po’ semplicisticamente si potrebbe pensare, in un dato momento della storia umana. Comunemente si fa riferimento a Talete, ai primi presocratici, come ai pensatori classici con cui è iniziato il discernimento tra pensieri istintivi, naturalissimamente istintivi ed elucubrazioni...
  • Il grande fascino di una conoscenza priva di contraddizioni

    L’innamoramento kantiano per la metafisica è più che altro dettato dalla presa in analisi degli elementi critici della ragione pura. Per poter indagare meglio, pur nella consapevolezza della distanza che nutre nei confronti dell’ “abisso senza fondo” rappresentato dalla trascendenza oltre il materiale, oltre il razionale, oltre il criticismo...
  • Molteplice abitudine: soggettiva e oggettiva, intrinseca ed estrisenca

    Tempo fa, quando ancora era viva la mia cagnolona Bia, potevo osservare ogni giorno, anzi ogni mattina di ogni giorno, un signore che sedeva sempre sulla stessa panchina dei giardini. Probabile che abbia pensato che anche io avessi una abitudine, perché mi osservava passare così come io osservavo lui....
  • Meccanicismo e finalismo: dal tavolo di un biliardo all’universo

    Da una interessante osservazione di Ernst Mach si può argomentare sulle tendenze moderne del filone meccanicistico giunto, dopo lo stesso Leibniz, ad una resa dei conti dell’epocale, e per certi versi epico, scontro con il suo avversario per l’appunto storico: il finalismo. Mach sostiene che le fonti dei meccanicisti...
  • Nell’abbandono dell’inconscio la vera essenza dell’esistenza

    Agguantare un lembo anche scucito o strappato del proprio passato per riviverlo. Ma poi in che modo? Provando a cambiarlo sulla base dell’esperienza ottenuta, consapevoli degli errori o, comunque, di ciò che magari avremmo, col senno di poi di cui son piene le fosse, voluto evitare? Chi non ha...
  • Apollo e Dioniso, ragione e passione nella tragedia greca

    Nel 1640 venne ritrovata a Tiriolo, nella provincia di Catanzaro, una antichissima iscrizione latina. Tradotta, è passata alla storia come “Senatus consultum de Bacchanalibus“. Si trattava, nella sostanza, di una decisione dei padri coscritti di cui Livio ci parla nella sua monumentale storia di Roma in un breve passo...
  • Tradimento storico dell’immanenza e un po’ di giustizia in merito

    Deleuze e Guattari scrivono in “Che cos’è la filosofia?” (Einaudi, Torino 2002): «Può darsi che credere in questo mondo, in questa vita, sia diventato la nostra impresa più difficile o l’impresa di un modo di esistenza da scoprire oggi sul nostro piano di immanenza». Il tentativo di arrivare alla...
  • Anima e corpo: dal purgatorio dantesco al dibattito secentesco

    Canto XXV del Purgatorio. Dante e Virgilio continuano la conoscenza del poeta latino Stazio, vissuto nell’epoca degli imperatori della dinastia Flavia. Cagionevole di salute, con un tormentato rapporto tra la propria ars e il potere politico ed istituzionale, finisce a scontare i suoi peccati nelle cornici del secondo mondo...
  • La conturbante eccentricità numerologica della scuola pitagorica

    Pensiamoci un attimo, o anche più di un attimo. Ogni categorizzazione umana dell’esistente riporta, come è evidente dall’incipit di questo testo, alla misurazione mediante la numerazione che si può esprimere tanto matematicamente quanto per intuizione appunto con concetti come “prima“, “dopo“, “attimo“, “lungo“, “corto“, “breve” che sono adattabili tanto...
  • Viaggio nella legge dello sviluppo della Storia da Vico a Marx

    In una lettera del 25 gennaio 1894, Friedrich Engels scrive a Walther Borgius che «gli uomini fanno essi stessi la loro storia, ma finora non la fanno, neppure in una determinata società ben delimitata, con una volontà generale, secondo un piano di insieme». Intervengono quindi, come demiurghi inconsapevoli del...
  • Il dubbio metodico, motore della rivoluzione razionale cartesiana

    L’evidenza è razionale? O, per meglio dire, ciò che risulta evidente lo è a prescindere dalla ragione, oppure lo è in quanto la ragione lo ritiene tale? Il ricorso al concetto di “oggettività” rimanda all’essenza stessa della materialità delle cose, a quell'”obiectivus” del latino medievale che, in effetti, ci...
  • L’immaginazione salvifica nel pessimismo leopardiano

    La filosofia come forma, più che come metodo, della conoscenza. La filosofia come parte dell’espressione poetica, di una poesia dei sentimenti che, tuttavia, non è assolutizzabile nella banalità romantica di cui Leopardi esprime, con grande acutezza, una critica piuttosto ferma e decisa. Dunque, la conoscenza dell’inconoscibile fino in fondo,...
  • Gassendi e Leibniz: affascinante confronto tra atomismo e monadismo

    Robusta e felicissima intuizione, ma anche sottile ragionamento che mira alla confutazione del pensiero magico ed occulto, è l’esposizione che Pierre Gassendi (italianizzazione di Pierre Gassend) fa riguardo un meccanicismo naturalistico che non prescinde dall’intervento divino che numerosi teologi del suo tempo (siamo sul finire del Cinquecento e la...
  • Convergenze e divergenze nel dibattito esistenzialista moderno

    Filosofia della crisi di un Novecento che si tormenta tra le aspettative positivistiche sull’inarrestabile cammino scientifico e tecnologico e un pessimismo che si sostanzia dopo il fallimento rappresentato dal primo conflitto mondiale, l’Esistenzialismo è un filone quasi drammatico del pensiero che si tormenta e si arrovella sull’essenza, sulla riscoperta...
  • L’importanza della scelta dialettica di Anselmo d’Aosta

    Tra le molte definizioni che possiamo attribuire al pensiero di Anselmo d’Aosta, ve ne è una che risulta evidente come uguale e contraria a quanto sostiene nelle sue dissertazioni tra ragione e fede e nell’esplicitazione della prova ontologica dell’esistenza di Dio nel “Proslogium“: non siamo di fronte ad un...
  • Gli appunti filosofici di Lenin: idealità e realtà nell’autocoscienza umana

    Il vero sta al dinamismo dialettico così come il falso sta alla staticità, ad un immobilismo che nega, sostanzialmente, qualunque processo di mutamento e, quindi, di sviluppo. Ereditando gli assunti engelsiani sull’antidogmatismo, Lenin, in una considerevole massa di appunti filosofici (che vanno dal 1895 fino agli anni della Rivoluzione...
  • Ordine e disordine nel dilemma “scientifico” di Francesco De Sanctis

    Giambattista Vico ha proposto al dibattito storico e filosofico del suo tempo, nonché al più vasto mondo della cultura propriamente detta, una visione “creatrice” dell’esperienza umana su questa terra, della sua essenza continuamente rigenerata dalla dialettica delle esperienze e, quindi, della Storia stessa in quanto sintesi di tutte le...
  • La finalizzazione dell’essere nella critica del giudizio kantiana

    Sarà capitato anche a voi di avere, oltre ad una musica in testa, anche l’immagine di un tramonto o di un’alba, di un cielo stellato sopra sé stessi e sentire la legge morale entro noi medesimi. Di fronte a tutto ciò, stupore, meraviglia, emozioni e commozioni si sono senza...
  • L’insufficienza del socialismo utopistico e la nascita della sociologia

    “La letteratura del comunismo e del socialismo” è un capitolo forse trascurato de “Il manifesto del Partito comunista” di Marx ed Engels. Ci si concentra sulla lettura dei propositi dei rivoluzionari di metà Ottocento e si oblitera quasi la precedente analisi delle condizioni di esistenza del proletariato, così come...
  • L’eternità della materia nel dibattito tedesco di metà Ottocento

    Dopo le rivoluzioni del 1848 in Europa, nello specifico in Germania si va affermando un filone culturale, filosofico-scientifico ed anche politico-sociale che, poi sull’onda crescente degli studi darwinisti, accrescerà la propria consistenza e la qualità dei pensieri che andrà esprimendo. Non c’è ombra di dubbio alcuno sul fatto che...
  • Cognizione e istinto: distanti e distinti per troppo lungo tempo

    La cognizione può, per lo meno oggi che molte discipline la prendono in considerazione come elemento quasi primordiale della conoscenza sempre più approfondita e fondante l’individualità specifica e, quindi, l’essenza dell’essere vivente e senziente, essere considerata qualcosa di più di un semplice processo di acquisizione nozionistica dettata da una...
  • William of Ockham: una vita oltre Aristotele e gli universali

    Il problema filosofico degli “universali” è antico non come il mondo, ma certamente come buona parte del pensiero occidentale. Prima che in Aristotele, lo si ritrova accennato in Socrate, che li individua nella naturalità oggettiva dell’esistente; in Platone che li colloca nel suo iperuranio e ne fa quindi il...