-
Una decina di giorni per cambiare il mondo. E’ capitato ai francesi nel 1789 ed ai russi nel 1917. Dieci diventa il numero perfetto per le rivoluzioni, per quei capovolgimenti della realtà che vorrebbero poter scrivere una storia nuova dei paesi in cui avvampano e diffondersi, universalizzarsi, mettendo l’imperativo...
-
Non rispettano i vivi, perché mai dovrebbero rispettare i morti. E quando i vivi portano i morti sulle loro spalle, li accompagnano con le bandiere palestinesi e cercano di seppellirne solo il corpo e di mantenerne vivo il ricordo, quando un funerale diventa così simbolico da essere una sfida...
-
«Ci siamo resi visibili ai soldati. Siamo rimasti fermi per circa dieci minuti per assicurarci che sapessero che eravamo lì come giornalisti. Non ci sono stati colpi di avvertimento, così ci siamo spostati verso il campo profughi di Jenin». Shatha Hanaysha, giovane giornalista palestinese, racconta gli ultimi minuti di...
-
Nulla giustifica la guerra. Ma, paradossalmente, qualunque pretesto al pari di qualunque verità finiscono per essere il trampolino di lancio della sequela di menzogne che fanno da acceleratore verso invasioni, aggressioni, stupri di interi popoli, deflagrazioni di città, rannicchiamento di miriadi di civili dentro cantine buie, come topi da...
-
«Sosteniamo una rapida fine del conflitto armato e la sua risoluzione attraverso un processo di negoziato». È il gigante petrolifero Lukoil il primo a saltare davanti al fuoco finanziario dell’Occidente contro la Russia, e la nota del consiglio di amministrazione resa pubblica quando a Mosca è sera incendia le...
-
Ieri scrivevo che il diritto di manifestare è molto di più quel che meramente può apparire. Non si tratta soltanto di camminare insieme, ma di farlo – come sostenevano gli zapatisti – domandandosi il perché e domandandosi dove si vuole arrivare. Un movimento non può mai essere fine a...
-
«La vaccinazione e gli interventi di rilancio economico continuano a essere indispensabili per assicurare sicurezza e serenità. La vaccinazione è un dovere morale e civico per ridurre la pericolosità del virus»: sono le parole incisive del presidente Sergio Mattarella durante la cerimonia del Ventaglio, ieri, al Quirinale. «La pandemia...
-
«Fatti estremamente scioccanti», li definisce il portavoce del governo francese Gabriel Attal riferendosi alla trentina di giornalisti transalpini di Le Monde, Canard Enchaine, Figaro, Afp e altri ancora, spiati da servizi di intelligence marocchini tramite il software Pegasus della società israeliana NSO. Se ne parla da anni. Solo ora...
-
Quell’insieme di parole che pretenderebbero di essere un editoriale, su un giornale nazionale apertamente di destra, che vorrebbero attribuire la responsabilità di uno stupro alla vittima, a colei che l’ha subito, sono la dimostrazione che la libertà di stampa può essera abusata, vilipesa e a sua volta violentata. Non...
-
Scrivere per puro piacere, perché si ha talento e lo si mette anche a frutto, perché si svolge un servizio pubblico e si batte sui tasti per compilare file trafile di documenti, oppure perché lo si fa per mestiere. Così la lingua italiana, nel nostro caso, viene utilizzata a...
-
Giulietto Chiesa è morto. Aveva 79 anni e li aveva passati tutti nel provare a dire la verità sugli accadimenti del mondo, passando da “l’Unità” a “La Stampa“, approdando anche a “il manifesto“. Una vita da comunista, anche po’ scomodo ed eretico. Soprattutto in questi ultimi decenni, quando si...
-
Un pregio il Cod-19 lo ha: sta facendo venire a galla tutte le peggiori manifestazioni singole e collettive delle nostre recondite paure, fobie e ansie quotidiane, represse da chissà quanto. Fa emergere la voglia di un certo giornalismo sovranista di dichiarare che la nazione intera è infetta, che il...
-
La chiamano “informazione“. Eppure sarebbe meglio che venisse apostrofata nel suo esatto contrario aggiungendo il prefisso “dis” davanti a quello che molto spesso è il vero significato della costruzione di teoremi antisociali, di scenari immaginari che prendono tridimensionalità, fuoriescono dalle pagine dei giornali e dallo scorrere dei siti Internet...
-
Da un po’ di tempo, complice un amico che mi ha “iniziato” a ciò, mi sono messo alla sera ad ascoltare “La Zanzara“, il programma forse più celebre di Radio 24, l’emittente di Confindustria. Lo conducono i giornalisti Giuseppe Cruciani e David Parenzo che si divertono – a volte...
-
Questo è “giornalismo”? La domanda non vuole essere retorica anche se ciò potrebbe essere indotto a pensare chi, con un po’ di buon senso e un minimo di cultura personale, vedesse per la prima volta oggidì la copertina che potete vedere qui. Si sa che i titoli sono soggetti...
-
Sono passati dieci anni dalla scomparsa di Sandro Curzi il 22 novembre 2008. Lo ricordiamo con le parole del discorso che tenne Citto Maselli alla cerimonia funebre, l’ultimo saluto a pugno chiuso di un amico e compagno che con lui ha condiviso una vita intera di lotte e impegno....
-
A dispetto più di me stesso che della morale, mi sarebbe tanto piaciuto essere una puttana. Sarei stato molto più libero, rilassato e senza tanti pregiudizi. Forse però essere “puttane” del pensiero, delle parole, del giornalismo può anche essere declinato ottimisticamente: in fondo che c’è di più bello dello...
-
Sarà anche vero ciò che settanta anni fa sosteneva Ghandi, cioè che prima ti ignorano, poi ti insultano, poi ti combattono e infine vinci, ma essere ignorati in un Paese che si presuppone democratico è anzitutto una negazione della presunta democrazia medesima. Almeno l’insulto è segno di riconoscibilità, di...
-
“Al governo meglio Bingo Bongo”. Apro la rassegna stampa di due o tre canali televisivi e sento ripetere ovviamente gli stessi titoli con differenti commenti da parte dei giornalisti. Toccano gli schermi e aprono le immagini delle prime pagine dei giornali. Su di uno il titolo che vuole stigmatizzare...
-
“Insieme senza muri”, a Milano oggi, sarà una bella marcia colorata. E smentirà l’odio di certi giornali che seminano odio, che fanno titoli che oltrepassano la libertà di stampa. Perché la libertà di stampa non può essere anatema, stigma pernicioso. Può capitare di scrivere con la rabbia addosso, di...
-
Oliviero Beha ci ha lasciati. Molti hanno scritto che è stato una voce “critica” nel panorama di un giornalismo italiano molto eclettico. Dalla politica allo sport, dalla cultura letteraria al teatro, passando per molte altre categorie dell’apprendimento diretto e indiretto giornaliero che viviamo o subiamo, Oliviero Beha ha commentato...
-
Lasciatemi essere polemico anche oggi che è Festa nazionale, che è la Festa della Liberazione del nazifascismo in Italia (a proposito: buon 25 aprile!). Vorrei capire perché i social network vi fanno diventare tutti delle agenzie di stampa che rilanciano a centinaia le notizie che si possono apprendere in...
-
Porte chiuse. Dopo dieci giorni di detenzione in un centro di identificazione turco, a Gabriele Del Grande viene ancora impedito di incontrare un rappresentante dell’ambasciata italiana e un legale di fiducia. Ieri una delegazione composta dal vice console italiano a Smirne e da un avvocato turco si è recata...
-
Per una volta, magari anche per altre volte, ho invidiato qualche mio simile per caratteristiche che non avevo io: per carattere, per comportamento, per attitudine. Questa volta mi è capitato di invidiare Gianni Cuperlo. Ieri sera, durante la trasmissione “Pizzapulita” di Corrado Formigli, ha dimostrato cosa può tornare ad...
-
Sono 66 i giornalisti uccisi dall’inizio dell’anno. Sono questi i dati forniti dalla Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ). E sono stati diffusi in vista della giornata internazionale per la fine dei crimini contro i giornalisti proclamata dall’Onu per domani 2 novembre. Secono IFJ 11 giornalisti sono stati uccisi in...
-
L’umanità di un giornalista che, in diretta, piange per la sorte dei bambini siriani non trasforma i suoi colleghi che non versano lacrime in freddi e cinici cronisti. Però, a volte, rompere il muro dell’apparenza e mostrare dei sentimenti dentro al video, davanti ad una telecamera, rompendo il rigido...
-
Quando re Luigi XVI decise di fuggire con la famiglia oltre i confini della Francia e mettersi in salvo presso la protezione dell’imperatore, le notizie non viaggiavano così veloci come accade oggi. Che Luigi Capeto fosse fuggito, i francesi del nord seppero entro e non oltre i tre giorni...