Corso cinema

  • Il lungo addio. Il noir diventa critica al sistema

    Dopo lo straordinario successo di M*A*S*H Robert Altman continuò, indipendentemente dai generi cinematografici attraversati, a muovere una forte critica alla società americana. Nel singolare e suggestivo Brewster McCloud (Anche gli uccelli uccidono, 1970), che segnò l’inizio della carriera di Shelley Duvall (poi indimenticabile in Shining di Kubrick), descrisse l'”impossibilità...
  • Berlinguer ti voglio bene. La dimensione genitale e l’utopia comunista

    Dalle origini ai giorni nostri, coppie di fratelli e sorelle hanno scritto a quattro mani pagine importanti della storia del cinema. Basti pensare a Auguste e Louis Lumière, Paolo e Vittorio Taviani, Antonio e Pupi Avati, Carlo ed Enrico Vanzina, David e Jerry Zucker, Jean-Pierre e Luc Dardenne, Joel...
  • Vito con i Suoi… film. Intervista a Stefano Bicocchi

    In un mondo di “protagonisti” la figura del caratterista è fondamentale. Come scrisse il critico Ermanno Comuzio: “Caratterista vuol dire per noi quell’attore che riveste un carattere umano, che incarna un personaggio vivo e non una macchietta, quell’attore che abitualmente non ricopre parti di protagonista, ma che è dotato...
  • L’ora dei forni. Ispirato a Fanon, dedicato al Che

    Può un evento, anche minimo, in un luogo del Pianeta influenzarne altri a migliaia di chilometri di distanza? Si, almeno secondo il matematico Edward Lorenz. Lo studioso sviluppò, infatti, un modello meteorologico secondo cui anche un piccolo cambiamento nelle condizioni iniziali creava un risultato significativamente diverso. Dopo un saggio...
  • Il capitano Kirk

    Kirk Douglas aveva 103 anni. Kirk Douglas è morto, ma Spartaco, a torso nudo, con spada in mano e una grande folla di schiavi davanti rimane nella mente. Grazie ad un giovane Kubrick che lasciò una impronta marxista nella contrapposizione tra oligarchia romana e schiavi liberatisi grazie alla rivolta...
  • Shoah. La memoria dell’orrore

    Sette milioni di civili sovietici (inclusi oltre un milione di ebrei), sei milioni di ebrei, tre milioni di prigionieri di guerra sovietici, due milioni di civili polacchi, ucraini e bielorussi non ebrei, 300000 civili serbi, 250000 rom e sinti, 250000 disabili, 150000 massoni, 70000 criminali comuni e individui definiti...
  • Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. Stalin il terribile

    TERZA PARTE Stalin era alla ricerca costante di supporti storico-culturali funzionali al culto della sua personalità. Anche il cinema doveva adeguarsi esaltando la figura di eroi individuali. Vennero così realizzati Pëtr pervyj (Pietro il Grande, 1937 e 1939) di Vladimir M. Petrov, Šcors (1939) di Dovženko, Minin i Požarskij...
  • Sergej Michajlovič Ėjzenštejn. Prospettiva Nevskji

    SECONDA PARTE Negli anni venti in Unione Sovietica vennero realizzate oltre 800 pellicole a soggetto. Non tutte erano, ovviamente, firmate da Kulešov, Ėjzenštejn, Pudovkin o Dovženko, la produzione, infatti, includeva anche numerosi film di intrattenimento, comunque privi di dannose deviazioni ideologiche. Film di successo. Il più noto, Medvezhya svadba...
  • Claudio Gianetto. Attore, doppiatore, comunista

    Il sonoro cambiò profondamente anche il modo di fare cinema. Se alcuni Paesi si “limitarono” a sottotitolare i film d’importazione, in altri nacquero autentiche scuole del doppiaggio. Una delle più importanti era e continua ad essere quella italiana che si sviluppò negli anni trenta (prima di allora le Major...
  • Ed Wood. Il peggior regista di tutti i tempi

    Chi è stato il più grande regista della storia? La domanda è affascinante, ma di difficile risposta. Tuttavia si potrebbe provare a fare una rosa di nomi al cui interno si trova il più grande che, tra critica e pubblico, può variare tra epoche diverse, latitudine e longitudine, gusti...
  • Dillinger è morto. L’assurdo quotidiano

    Il cinema italiano dopo la straordinaria stagione del Neorealismo, arrivò tardi, rispetto ad esempio alla Francia, alle “nuove ondate” che stavano caratterizzando il cinema europeo. All’involuzione politica e sociale dell’Italia democristiana, corrispose, infatti, un’involuzione contenutistica e formale del cinema. I primi grandi film di Federico Fellini e Michelangelo Antonioni,...
  • Storie mai raccontante. Intervista a Mario Molinari

    Il giornalismo è stato più volte portato sul grande schermo. Il cinema ha, infatti, raccontato importanti inchieste, da ricordare Tutti gli Uomini del Presidente (1976) con Dustin Hoffman e Robert Redford sullo scandalo Watergate o Il Caso Spotlight (2015) di Thomas McCarthy con Mark Ruffalo e Michael Keaton sulla...
  • Easy Rider. Nati per essere selvaggi

    Il Paese capitalista per eccellenza, gli Stati Uniti d’America, dalla prima metà degli anni sessanta era stato attraversato da importanti lotte: dalle proteste contro la Guerra in Vietnam a quelle per la libertà di parola nelle università, su tutti lo straordinario movimento “Free Speech Movement” a Berkeley, animato tra...
  • Elia Suleiman. Da Nazareth, Palestina

    Il 29 novembre del 1947 le Nazioni Unite, con 33 voti favorevoli, 13 contrari e 10 astenuti, adottarono la “risoluzione 181”. Le terre storiche della Palestina, dopo anni di controllo britannico, vennero spartite con gli ebrei, sempre più numerosi in quella porzione di medio oriente a seguito delle persecuzioni...
  • Salvatore Giuliano. Quel Primo maggio e gli spari sui comunisti

    Il cinema che si è occupato di lavoro e di Primo maggio è quasi sempre stato quello indipendente o politicamente impegnato. Numerosi sono i filmati che dal Belgio (Maudite soit la guerre, 1912, diretto da Alfred Machin) all’Unione Sovietica hanno raccontato la Festa dei lavoratori. In Italia la prima...
  • Viale del tramonto. Il vero volto di Hollywood

    Invitati dalle major o in fuga dalle persecuzioni naziste, decine di registi europei ebbbero una nuova vita a Hollywood dopo i successi nel vecchio continente. Da Fritz Lang a Friedrich Wilhelm Murnau, da Robert Siodmak a Joe May, da William Dieterle a Otto Preminger, da Wilhelm Thiele a Ernst...
  • Echi da un regno oscuro. Bokassa raccontato da Werner Herzog

    Africa. In quella che oggi è la Repubblica Centroafricana il cinema non ha praticamente lasciato traccia. Dei primi cento anni di storia, infatti, si ricordano esclusivamente i filmati dell’era coloniale francese (Gbédélé: femme, fille et mère, De l’arbre au xylophone, Justice coutumière chez les Nzakara, Tonga bondo: Fête des...
  • Missing. Il golpe cileno e il grande schermo

    Arrivò con i Lumière il cinema in Cile. La prima pellicola girata nel Paese fu un breve documentario intitolato Un ejercicio general de bomberos, realizzato nel 1902 da un regista rimasto anonimo, mentre il primo film a soggetto fu Manuel Rodríguez (1910), pellicola sull’eroe dell’Indipendenza, diretto da Adolfo Urzua...
  • Mauritz Stiller. Dalla Svezia con Garbo

    A metà degli anni dieci del Novecento il cinema divenne una forma di spettacolo sempre più diffusa in Francia, in Italia, negli Stati Uniti, e, complice la Prima guerra mondiale che limitò, se non addirittura bloccò, le importazioni estere, in Scandinavia. In Svezia, in particolar modo, emersero le figure...
  • Stanley Kubrick. Viviamo in un mondo di merda, ma siamo vivi

    TERZA PARTE Dopo lo straordinario successo di 2001: Odissea nello spazio, film fondamentale per i registi della “New Hollywood” a partire da Steven Spielberg e George Lucas, Stanley Kubrick si concentrò su un film storico. Per quanto l’esperienza di Spartacus fosse stata negativa, il regista aveva subito il fascino...
  • Stanley Kubrick. Hollywood, toccata e fuga

    PRIMA PARTE La cinematografia sovietica fece letteralmente scuola in Europa e non solo. Negli Stati Uniti, tra i fermenti e le novità del dopo guerra, tra le speranze e le delusioni di Kennedy e Johnson, più di un cineasta si ispirò ai film di Dovženko e Ėjzenštejn e alle...
  • Jean Vigo. Il poeta della rivolta

    La Francia negli anni trenta del Novecento dominò culturalmente tutta la produzione cinematografica mondiale. Dopo il periodo delle avanguardie, in cui si segnalarono René Clair, Antonin Artaud e Jacques Feyder, il cinema scoprì la miseria e la precarietà della condizione umana, fu la stagione del “Realismo poetico” (talvolta chiamato...
  • M*A*S*H. La satira antimilitarista nella Hollywood post ’68

    Negli anni sessanta alcuni scrissero, e in qualche misura teorizzarono, la “morte di Hollywood” causata da un lato dall’enorme diffusione della televisione dall’altro dall’emergere di nuove cinematografie, dal Medio Oriente all’America Latina passando per l’Africa. Poi arrivò il 1968 che cambiò anche il mondo del cinema. Cambiò il pubblico,...
  • Süss l’ebreo. All’ombra della svastica

    La grande produzione artistica del cinema tedesco degli anni venti si andò spegnendo con l’avvento del sonoro, ma fu l’ascesa al potere di Adolf Hitler, tramite elezioni è bene ricordarlo, e Joseph Goebbels, potente Ministro del Reich per l’Istruzione pubblica e la Propaganda, a chiuderla definitivamente. In una prima...
  • Teza. L’Etiopia e il cinema

    Nel novembre del 1930 l’Etiopia, il regno più antico dell’Africa, nonché la prima terra cristiana della storia dell’umanità (vallo a spiegare ai razzisti finti cristiani di oggi…), salutò il nuovo Re, Tafarì Maconnèn destinato a diventare Hailé Selassié, il Re dei Re, Negus in lingua amarica. La sua incoronazione...
  • Quarto potere. Attacco al capitalismo

    Individuare il film più bello e importante di sempre è un’impresa affascinante quanto impossibile, poiché la valutazione non può prescindere dalle diverse epoche cinematografiche, dalle differenti latitudini e ovviamente dai gusti personali. Ma c’è un film che rientra in tutte le classifiche del mondo, e che, nel corso degli...
  • John Garfield. Il comunista suona sempre due volte

    Il “bello e dannato”, l’antieroe che ha guai con la giustizia, ma ha un cuore d’oro, il ribelle, rappresenta un classico del cinema statunitense: da James Dean a Marlon Brando, da Montgomery Clift a Paul Newman, da Steve McQueen a Sean Penn, da River Phoenix a Keanu Reeves. Una...
  • Francofonia. Manifesto in difesa della cultura

    Tra i cineasti contemporanei, sempre più appiattiti su effetti non sempre così speciali, è emersa la figura di un autentico poeta dell’immagine, difficilmente catalogabile secondo le regole del cinema tradizionale, il suo nome è Aleksandr Sokurov autore tra gli altri di Arca Russa (2002) girato in un unico piano...
  • La grande bellezza. Vecchia, piccola borghesia

    Negli ultimi decenni i registi del nostro Paese hanno cercato, con alterne fortune, di liberarsi da una parte della tradizione autorevole quanto ingombrante dei protagonisti del neorealismo e del cinema impegnato degli anni settanta, dall’altra della pratica del cinema commerciale, scarso sul piano artistico e culturale. Tentativi, il più...
  • Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti. Tra regimi militari, natura e tradizioni

    Capolavoro o “film da festival”? Questa la domanda che molti si sono posti dopo l’assegnazione della Palma d’oro al 63º Festival di Cannes al film Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti del regista thailandese Apichatpong Weerasethakul. Il cinema in Thailandia arrivò tardi rispetto ad altri Paesi...
  • Citto Maselli con Potere al Popolo!

    Un grande maestro del cinema italiano. Un impegno culturale, sociale e politico di una vita, in questi ultimi ventisette anni con Rifondazione Comunista, che continua ad 87 anni con un nuovo film in preparazione e con l’appello a sostenere pienamente Potere al Popolo! Così Citto Maselli ha spiegato la...
  • Star Wars. La saga delle “Guerre stellari”

    Una saga o serie cinematografica è un insieme di film legati da una sequenzialità o successione. Un formato che nacque negli anni venti, nei paesi nordici. All’inizio l’intera saga veniva “compressa” in un’unica “lunga” pellicola, da ricordare Gunnar Hedes saga (The Blizzard, 1923), in parte perduto e inedito in...
  • I misteri di un’anima. Il film mancato di Freud

    Nell’aprile del 1908 a Salisburgo, in Austria, si tenne il Primo congresso internazionale di Psicoanalisi. In quei mesi la notizia, oltrepassando di poco le Alpi, passò inosservata, ma col trascorrere degli anni trovò un posto nella Storia. In quell’occasione, infatti, vennero messe le basi della psicoanalisi grazie ad un...
  • Charlie Chaplin. Le origini del mito

    PRIMA PARTE Negli Stati Uniti d’America nel 1907 si scatenò, intorno al cinema, la cosiddetta “guerra dei brevetti”. Thomas Alva Edison, infatti, deteneva i diritti relativi alle cineprese prodotte negli USA e, dopo aver fondato nel dicembre del 1908 la Motion Picture Patents Company (MPPC, conosciuta anche come Edison...
  • Glauber Rocha. L’estetica della fame

    “Esistono poveri in tutto il mondo, ma in certi Paesi i poveri sono più poveri. La povertà italiana, tedesca, francese, svedese e americana è certamente molto diversa da quella dell’America del Sud… in Brasile per qualcuno anche le favelas sono troppo care…” con queste parole l’ex Presidente brasiliano Luiz...
  • Ousmane Sembène. La voce del continente nero

    Benché il cinema giunse in Africa con i Lumière, fino agli anni sessanta del secolo scorso le immagini più diffuse del continente nero erano quelle della famiglia bianca di Tarzan in una giungla di fantasia. La colonizzazione era totale. Poi arrivò Ousmane Sembène o, alla senegalese Sembène Ousmane, poiché...