femminile

  • Murgia, se la parola letteraria interroga la condizione umana

    Qual è la misura del nutrimento? Lo spazio del pegno d’amore concesso alle creature che distinguono ciò che è essenziale dalla ingordigia quotidiana. Le risposte potrebbero essere tante altre; decisive però, su ciò che è fondante, sono le domande suscitate e contenute in Tre ciotole. Rituali per un anno...
  • Tra reale e immaginario, dentro un dialogo amoroso ininterrotto

    Alberto Fraccacreta è uno dei nostri critici tout court più attenti e più sensibili. Voce riconoscibilissima, le sue letture dei testi uniscono il sentimento con la ragione, il cuore con la sapienza. La preparazione culturale non fa mai velo alla partecipazione emotiva, e viceversa: la partecipazione emotiva al testo...
  • Schwa

    Anche la lingua italiana merita rispetto. Lo (o la) “schwa” è un non senso grammaticale, è un vezzo modernista che non risolve il problema del presunto maschilismo fonetico, grafico e discorsivo. Conta la sostanza dei termini e non la forma. Conta ciò che pensi quando leggi e fai tuo...
  • Le tante libere mutevoli forme del desiderio

    Non sono una donna e, chissà, magari mi sarebbe potuto piacere esserlo se lo fossi stata. Questioni ontologiche affidate a speculazioni pseudo filosofico-sociologico-psicologiche che a poco servono, perché nel regno delle ipotesi tutto è possibile e niente è concretizzabile e verificabile. Del resto, sono un uomo a cui piacciono...
  • Sindaca

    Su una cosa sono d’accordo con Giorgio Napolitano. Una sola: il termine “sindaca” è veramente brutto, cacofonico. Insomma, non si può sentire. Come “medica” o “avvocata”.  Va bene il vocabolario sessuato… ma per farci l’abitudine ci vorrà, almeno per me, molto, molto tempo. Dite che è grave? (Non l’abituarsi…...