«Se il Pd vuole dimostrare di aver fatto tesoro di errori passati noi ci siamo, se si vuole sedere al tavolo di confronto, noi siamo disponibili, qui come altrove, ma dobbiamo farlo con criterio e metodo». Giuseppe Conte apre a sorpresa ad un confronto con Pd e centrosinistra per le regionali lombarde. «Se questo percorso verrà condiviso, credo ci sia la possibilità per presentare un’offerta competitiva a beneficio di tutta la Lombardia».

Il leader M5S parla in collegamento con una conferenza stampa convocata dal M5S lombardo. «Majorino? Nulla da dire sulla persona, ma il M5s non accetta di discutere di candidati decidendo l’interprete prima di aver definito qual è il programma migliore». «Non siamo la succursale di nessuno, né vogliamo bollinare scelte prese autonomamente da altri». «Io non lo conosco personalmente, me ne hanno parlato molto bene ed è una persona che ha sensibilità vicina ai nostri temi», aggiunge Conte, che non indica alcun nome per il Movimento.

«Nel momento in cui dico che si discute prima di programmi e poi di candidati, capite che il M5S non può accettare un’inversione logica delle questioni. Per quanto riguarda il candidato per il momento è una questione da accantonare. Majorino mi pare in condizione di poter condividere buona parte dei nostri principi e dei nostri valori. Quando arriverà, in un secondo momento, quella di Majorino sarà una candidatura possibile. Ma in questo momento il tema della candidatura va accantonato: ci interessano i programmi».

Una apertura complicata, visto che il centrosinistra ha già lanciato il suo candidato. Sinistra italiana e articolo 1 plaudono all’iniziativa di Conte. «Spero che si colga questa occasione, Majorino è un ottimo candidato, ci sono margini per trovare convergenze di carattere programmatico», dice Nicola Fratoianni. Anche Majorino pare orttimista: «Dal M5s viene un buon contributo sul piano dei contenuti e una giusta volontà di confrontarsi sui temi prima che sulle persone. Mi pare, sinceramente, un buon approccio».

Vinicio Peluppo, segretario del Pd lombardo, parla di un «passo avanti» e invita a fare in fretta: «A parlare di contenuti siamo disponibili. Ma subito perché probabilmente si voterà il 12 e 13 febbraio e la campagna elettorale è già iniziata». Peluffo ricorda che il Pd fa già parte di una coalizione con un candidato e priorità di programma. Dai vertici nazionali un commento tiepido: «Siamo sicuri che Majorino sia un candidato competitivo, con un profilo ben preciso e in grado di vincere». Insomma, passi indietro sul candidato non cui saranno. Toccherà semmai a Majorino trovare convergenze sui programmi col M5S.

Sulla sanità il Movimento fissa tra i suoi obiettivi quello di ridurre del 50% le liste di attesa, dimezzando i fondi destinati al privato. C’è anche il no a «a nuove infrastrutture stradali non sostenibili finanziariamente, come Pedemontana».

ANDREA CARUGATI

da il manifesto.it

Foto di Martina Amaro