Volodymyr Zelensky a Sanremo? La faccenda divide il quadro politico. Dopo le critiche velate espresse da Matteo Salvini lo spettro delle posizioni taglia in maniera trasversale i partiti.

Non è convinto dell’opportunità, ad esempio, il candidato alla segreteria del Pd Gianni Cuperlo. «È una guerra – dice Cuperlo – La gente muore. La Rai vuole dare voce al presidente di un paese invaso che si difende? Mandi in onda un messaggio del presidente dell’Ucraina alle 20.30 di una sera a reti unificate. Ma non confondiamo la tragedia con l’audience». Anche il leader del M5S Giuseppe Conte sostiene si debbano dividere i piani dello spettacolo e dell’informazione.

«Sono stato molto contento quando il presidente Fico ha assunto l’iniziativa di invitare il presidente Zelensky a confrontarsi al parlamento italiano – sostiene l’avvocato – Non credo francamente, invece, che sia così necessario avere Zelensky in un contesto leggero come Sanremo». In maniera sorprendente questa posizione è condivisa da Carlo Calenda. «Ci sono pochi dubbi sulla nostra linea di sostegno all’Ucraina – scrive su Twitter – Ritengo tuttavia un errore combinare un evento musicale con il messaggio del presidente di un paese in guerra».

Dal Pd Matteo Orfini replica con una domanda polemica: «Davvero è così difficile capire (anche a sinistra) che ha senso Zelensky a Sanremo proprio perché non è un contesto informativo? Da sempre il Festival è anche un luogo dove si veicolano messaggi e temi importanti».

Questo sostiene anche Enzo Mazza, amministratore delegato di Fimi, associazione di categoria dell’industria musicale italiana. «A Sanremo si è portato il tema della violenza sulle donne (2020) con Rula Jebreal – afferma Mazza – Il racconto delle sanguinose stragi di mafia (2022) con Saviano». E il vicepresidente della Camera di Fdi Fabio Rampelli: «Penso possa essere un momento di grande coinvolgimento, di chiarificazione, di informazione, come sempre è stato per il Festival, penso sia un dato positivo».

La partecipazione del presidente dell’Ucraina è prevista nella serata finale di sabato 11 febbraio. Non si tratterebbe un collegamento in diretta, bensì di «un video registrato in modo da permettere di posizionarlo nel momento più adatto della serata» spiega Amadeus.

RED.

da il manifesto.it

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