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  • Il monologo di Scurati e la parola che chi ci governa non riesce a pronunciare

    Pubblichiamo il testo del monologo che lo scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto leggere nella trasmissione “Che sarà…” di Serena Bortone, su Rai Tre. Oggetto di una censura non dichiarata in tempi di governo di estrema destra, il tema dell’antifascismo è, soprattutto a ridosso del 25 aprile, un problema pruriginoso...
  • Il mondo nella bolla di Rai Uno

    Per fortuna che c’è Ignazio La Russa, voce di dentro e di fuori del governo della Fiamma, presidente del senato talmente super partes da essersi autonominato giudice della politica, della cronaca, della storia e anche del festival di Sanremo. Dunque: per la prima volta grazie all’avvento di Fdi a...
  • Sandra Milo, vita da diva per una Venere di «altri tempi»

    La Tunisia è così vicina alla Sicilia che le migrazioni esistono da sempre. Allora succede che un siciliano, sposato a una toscana, diventi padre a Tunisi nel marzo 1933. La bimba si chiama Salvatrice, la tradizione vuole così, cui si aggiunge Elena e il cognome Greco. Da lì, ancora...
  • Conte non scarica Trump. E sulla Rai si sfila dalla protesta

    Il duello interno al (supposto) «campo largo» si ingarbuglia. Giuseppe Conte si smarca dalle posizioni progressiste e recalcitra di fronte alle richieste di agire in comune con le altre opposizioni sulla Rai. La prima esternazione risale a domenica sera. Dopo le affermazioni oggettivamente di destra su ius soli e...
  • Donne di potere si disfano di maschi «agitati»

    Giorgia Meloni ha affidato a un post di Facebook l’annuncio della fine della sua relazione decennale con Andrea Giambruno. L’ormai ex compagno della Presidente del consiglio si era distinto come «impresentabile» già da quando aveva commentato uno stupro ammonendo che «se non ti ubriachi il lupo lo eviti». In...
  • Zelensky a Sanremo diventa un caso

    Volodymyr Zelensky a Sanremo? La faccenda divide il quadro politico. Dopo le critiche velate espresse da Matteo Salvini lo spettro delle posizioni taglia in maniera trasversale i partiti. Non è convinto dell’opportunità, ad esempio, il candidato alla segreteria del Pd Gianni Cuperlo. «È una guerra – dice Cuperlo –...
  • Ma che fine ha fatto la guerra in Ucraina?

    Che fine ha fatto la guerra in Ucraina? E’ rimasta vittima della immediatezza delle notizie che seguono la legge del sensazionalismo, degli scoop a buon mercato e della concorrenza spietata tra le tante testate giornalistiche che hanno fatto a gara, nei primi due mesi del conflitto, per accaparrarsi, con...
  • La vittoria del manicheismo all'”Eurovision Song Contest”

    Per principio non scommetto mai. Né praticamente né idealmente. Credo, a memoria, di non aver mai giocato al Lotto in vita mia. Forse ho fatto qualche schedina del Totocalcio quando tifavo per il Parma, ormai nel lontano 1998… E, se dovessi dire, non so nemmeno più perché avessi scelto...
  • Cartastraccia di Cartabianca, poco allineata alla linea draghiana di guerra

    Oggi è martedì. Solitamente alla sera del secondo giorno della settimana scelgo di saltare la visione dei cosiddetti “talk show“, su Rai 3 e su La 7, e mi proietto su qualche film western. Da quando c’è la guerra ho avuto la perversa tentazione di ributtare un occhio tanto...
  • Le nomine RAI e la crisi del Parlamento italiano

    La spartizione lottizzatrice delle dirigenze editoriali della RAI, direttori e vicedirettori dei telegiornali e della guida delle stesse reti della tv di Stato, potrà meravigliare forse Giuseppe Conte, intento a preservare per i Cinquestelle quell’aura di verginità rispetto alle tentazioni della partecipazione al balletto delle poltrone di viale Mazzini,...
  • Raffaella Carrà, addio alla regina della tv

    Raffa e il suo caschetto biondo, le mises improbabili che bucavano il teleschermo in bianco e nero e a colori. E poi la risata piena, le telefonate con gli spettatori, i quiz e le canzoni così pericolosamente trash da risultare tormentoni implacabili. Raffaella Carrà se ne è andata in...
  • Raffaella, che ci ha insegnato a scrandare la mela

    Raffaella la chiamavi così, come avresti chiamato tua sorella, anche tua madre. O la cantavi alla Tiziano Ferro, asserendo con piglio sicuro e deciso: «E’ mia!» perché tantissime volte «canta a casa mia». Suo malgrado, “la Carrà” era nazionalpopolare: capace di unire l’Italia così come la partita degli europei...
  • L’invasione degli inglesismi. In difesa della lingua italiana

    Scrivere per puro piacere, perché si ha talento e lo si mette anche a frutto, perché si svolge un servizio pubblico e si batte sui tasti per compilare file trafile di documenti, oppure perché lo si fa per mestiere. Così la lingua italiana, nel nostro caso, viene utilizzata a...
  • Sanremo, Sorrisi e Canzoni e un sacrosanto “Me ne fotto”

    Attenti, perché se siete capitati su questo pezzo per il titolo, potreste ingannarvi. Se mal ve ne incoglierà, sappiate che avrete tutta la mia comprensione. Per una volta, passiamo una domenica leggera, spensierata, fatta di banalità e anche di quella (presunta) retorica che tanti comunisti, che vogliono essere sempre...
  • Tragedie dei tempi moderni: la felicità non fa notizia. Il dolore sì…

    La chiamano “informazione“. Eppure sarebbe meglio che venisse apostrofata nel suo esatto contrario aggiungendo il prefisso “dis” davanti a quello che molto spesso è il vero significato della costruzione di teoremi antisociali, di scenari immaginari che prendono tridimensionalità, fuoriescono dalle pagine dei giornali e dallo scorrere dei siti Internet...
  • Sovranismo televisivo

    Dopo “Nemo” su Rai 2 arriva “Popolo sovrano”. A Radio Capital Carlo Freccero afferma che negli anni ’70 non si sarebbe mai sognato di dirsi “sovranista”, ma oggi questo termine sarebbe democratico, sostenitore del diritto del popolo a governare. Lo avrebbe ispirato Mélenchon con il trittico rivoluzionario: “Libertà, uguaglianza, fratellanza“....
  • Cucchi fuori dai talk. C’è un problema nel giornalismo

    Quanto accaduto intorno alla vicenda di Stefano Cucchi se da un lato ci fa consapevoli di quanta sia ancora lunga la strada per rendere trasparenti le nostre istituzioni, purtroppo dall’altro ci permette di misurare lo stato di salute del nostro giornalismo televisivo. La cosa che più colpisce è come...
  • Foa, la poltrona sovranista cerca il soccorso azzurro

    Marcello Foa, il presidente del cda voluto da Salvini, rischia forte. Potrebbe essere sbalzato di sella ancora prima di aver preso posto in groppa al cavallo di viale Mazzini, affossato mercoledì prossimo dal voto della commissione di vigilanza. Il verdetto della commissione è vincolante. Richiede la maggioranza qualificata di...
  • Termometro del grave: rimpiangere la lottizzazione della Rai

    “Televisione di Stato” è una locuzione inquietante: si percepisce il peso del potere sopra la tv, come se un macigno schiacciasse quei vecchi apparecchi ancora dotati di tubo catodico a cui, ogni tanto, dovevi dare qualche botta per farli tornare in asse, in modo che dal nevischio si passasse...
  • Portobello

    Quando arrivi a sperare che il ritorno di “Portobello” in televisione possa rappresentare un motivo di gioia in mezzo ad una quotidianità massmediologica devastante, è del tutto evidente che la devastazione mentale ha fatto il suo corso e che, comunque, una certa voglia di riscatto esiste. Si rifugia in...
  • Cannibali e cinici televisivi

    Alla valanga che ha sotterrato trenta e più persone s’è aggiunta una valanga altrettanto cinica e spietata: quella delle televisioni che ieri sera hanno fatto a gara a coprire con la loro “informazione” un vuoto di cannibalismo catodico che altrimenti vi sarebbe stato. Non sia mai! Lo spettacolo deve...
  • A reti unificate, in tv Renzi si fa in quattro

    L’esposto presentato dal Comitato per il No al referendum costituzionale sulle violazioni della par condicio di questa campagna in corso è davvero il minimo sindacale. La costante negazione di un corretto diritto all’informazione meriterebbe qualche attenzione generale in più. Anche da parte delle forze di sinistra, che talvolta sembrano...
  • È sempre più «Tg Renzi». Lo dicono i dati dell’Agcom

    Dopo un silenzio durato parecchi mesi l’Agcom porta alla luce i numeri sul pluralismo politico delle televisioni. Al di là delle percentuali sullo spazio dedicato al Sì e al No, c’è un elemento che francamente continua a stupire, soprattutto se paragonato alle rilevazioni di qualche anno fa. Ed è...
  • Il grande albero che cade

    “Fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce”. Guardate i giornali e i siti Internet, ascoltate le radio e accendete le tv. Fa rumore la morte di Dario Fo. Un grande albero che cade. Ma la foresta che cresce purtroppo, intorno, non c’è… (m.s.)...
  • Il Sì a reti unificate, uno spot gratis da 2 milioni di euro

    Venti passaggi al giorno per sette giorni (per ora) fanno circa due milioni di euro, se parlassimo di spot pubblicitari. E in verità ne stiamo parlando, perché la comunicazione cosiddetta istituzionale del governo sul referendum è un’inserzione commerciale pura e semplice. E ha inondato le reti della Rai sotto...
  • Vespa, Sordi, Delrio e lo spirito del tempo

    Ho avuto un déjà-vu. Lo speciale di Rai1 sul terremoto ha preso nettamente le distanze dal copione consolidato di tv del dolore che, vampirescamente, cerca di estrarre audience dall’esibizione oscena della sofferenza dei morti, dei feriti, dei superstiti. Lo speciale era declinato in tutt’altra chiave. Un Bruno Vespa, carico...