giornali

  • L’informazione colpevole e pigra che dimentica i grandi drammi

    Non se ne parla ormai quasi più, eppure ciò che trapela dalla guerra di Israele contro Gaza e contro i palestinese dovrebbe fare ogni giorno notizia, perché quello che accade è di una gravità sempre più inaudita. Ma, se chiodo schiaccia chiodo, notizia surclassa notizia e, quindi, dopo un...
  • Un governo debole e arrogante attacca la libertà di stampa

    Quarantatré anni fa, riferendosi ad una vicenda chiamata “Carte del Pentagono” (“Pentagon papers“) e riguardante i rapporti tra il governo di Washington e le questioni vietnamite, la Corte Suprema degli Stati Uniti, tra l’altro, sulla libertà di stampa affermava testualmente: «The Government’s power to censor the press was abolished...
  • La storia distorta che arriva dalle macerie di Gaza

    Giorni fa, sfogliando un noto settimanale che si potrebbe definire “nazionalpopolare“, ancora a grande tiratura nonostante la crisi della carta stampata, mi è capitato di scorrere le righe di una lettera di un’insegnante al direttore. Il contenuto riguardava il livello di pessimismo che già i bambini e i ragazzi...
  • Non state mai zitti!

    Questo non è un racconto. Semmai è una confessione. Un po’ intima e un po’ no. Voglio, per una volta, scrivere in prima persona, perché ci sono separazioni che fanno male, che fanno crescere, che fanno affrontare giorno dopo giorno i significati nuovi che la vita ci getta addosso...
  • L’invio di armi estende la guerra e azzera il futuro

    Pro o contro l’invio di armi nella guerra ucraìna? I pro non ci sono. Giorno dopo giorno vediamo sempre meglio come la guerra in Ucraina non sia che distruzione di vite, di famiglie, di ambiente, di socialità, di umanità, di intelligenza. Come tutte le guerre. Ma questa di più....
  • Gli eroi disarmati sul fronte interno che resistono alla censura del Cremlino

    «Sosteniamo una rapida fine del conflitto armato e la sua risoluzione attraverso un processo di negoziato». È il gigante petrolifero Lukoil il primo a saltare davanti al fuoco finanziario dell’Occidente contro la Russia, e la nota del consiglio di amministrazione resa pubblica quando a Mosca è sera incendia le...
  • Capire come votiamo (3) :: La politica in laboratorio

    LA PROSPETTIVA COGNITIVA E SPERIMENTALE E’ arrivato il momento di passare dalle rilevazioni dei risultati e dalla coerenza delle opinioni dei cittadini allo studio delle strutture e delle dinamiche cognitive che sottostanno ai giudizi politici. Qualsiasi spiegazione del comportamento umano deve tenere conto di come gli individui percepiscono, elaborano...
  • Capire come votiamo (2) :: Razionalità ed emotività

    MODELLI CLASSICI DEL COMPORTAMENTO POLITICO IL MODELLO RAZIONALE Secondo l’approccio della teoria della scelta razionale, gli uomini sono in grado di utilizzare correttamente le regole della logica, calcolare le inferenze deduttive, applicare la teoria della probabilità, ordinare le loro preferenze in maniera coerente. Il nucleo di questo teoria, sistematizzata...
  • Il Manifesto, un amore complicato lungo 50 anni

    1986, mi iscrivo alla facoltà di filosofia a Roma, lettore, da provinciale catapultato nella capitale, della bella edizione romana del Corriere della Sera. Un giorno casualmente mi imbatto ne Il Manifesto, non lo lasciai più. Questo giornale fronteggiava con un linguaggio complesso la mia inclinazione burocratico-partitica che coabitava con...
  • Prima, durante e dopo la verità in Palestina…

    In questi giorni di lutto e sofferenza, soprattutto di una parte in lotta da 73 anni (il popolo palestinese), torna d’attualità un dibattito che ha calcato le scene negli ultimi anni; ovvero il dibattito a proposito del concetto di “post-verità”. Infatti, andandosi a spulciare i commenti e i titoli...
  • Spritz e cena fuori. Quelle finte libertà dell’economia

    Le impressioni sono spesso fallaci perché non si basano sull’esperienza, su un empirismo delle emozioni, ma sulla trascendenza di fenomeni intuitivi difficilmente spiegabili se non con balbettamenti di frasi che vorrebbero poter dire molto di più a riguardo. Però, fisica o metafisica che sia, materialità o immaterialità totalizzante dei...
  • Non è un’opinione

    Quell’insieme di parole che pretenderebbero di essere un editoriale, su un giornale nazionale apertamente di destra, che vorrebbero attribuire la responsabilità di uno stupro alla vittima, a colei che l’ha subito, sono la dimostrazione che la libertà di stampa può essera abusata, vilipesa e a sua volta violentata. Non...
  • Nel pieno della pandemia, non dimentichiamo i diritti umani

    Risalendo la catena del tracciamento, quella che ormai si è interrotta con l’esplosione della seconda ondata della pandemia un po’ in tutta Europa, ci si rende conto che la vera “invasione“, quella paventata dai sovranisti neofascisti di casa nostra, non era minacciata dalle migrazioni, bensì da un virus. Peraltro...
  • L’invasione degli inglesismi. In difesa della lingua italiana

    Scrivere per puro piacere, perché si ha talento e lo si mette anche a frutto, perché si svolge un servizio pubblico e si batte sui tasti per compilare file trafile di documenti, oppure perché lo si fa per mestiere. Così la lingua italiana, nel nostro caso, viene utilizzata a...
  • Famiglia Cristiana ieri e oggi

    Quando posso leggo più giornali di quelli che consuetamente acquisto in edicola. Amo il cartaceo più del digitale. Ma, alla bisogna, scorro anche le pagine web se qualcosa mi interessa particolarmente. Ecco, a tal proposito, da agnostico con una gran voglia di conoscenza di ogni cultura diversa dalla mia,...
  • La potenza dell’immaginario ci salverà

    Ed è così che in un paese in cui i lettori di più di un libro all’anno sono merce rara e dove il primo pensiero di ogni abitante non è certo quello di andare per musei, improvvisamente arriva un alieno – sotto forma di virus invisibile – e la...
  • Una trappola per topi

    Il linguaggio, come principale forma di comunicazione, associato a tutte le altre forme di intuizione del limitrofo nostro garantite dai sensi della vista, dell’udito e dell’olfatto (oltre che del tatto), dovrebbe aiutarci nelle spiegazioni ed essere un complemento necessario per migliorare l’esistenza di ciascuno e di tutti. Per l’importanza...
  • L’avanti e indietro dei tuttologi moderni

    Anche nella apoteosi della totalizzante presenza del Coronavirus Covid-19, vero e proprio convitato di pietra, in tutti i mezzi di informazione (dalle televisioni allo streaming, dalle radio – che per fortuna, almeno, continuano a trasmettere anche un po’ di musica e di programmi spensierati – ai social) dovrebbe esservi...
  • “Keep calm and…” magari una corretta informazione

    Un pregio il Cod-19 lo ha: sta facendo venire a galla tutte le peggiori manifestazioni singole e collettive delle nostre recondite paure, fobie e ansie quotidiane, represse da chissà quanto. Fa emergere la voglia di un certo giornalismo sovranista di dichiarare che la nazione intera è infetta, che il...
  • Il virus del patriarcato

    Da un quotidiano come Libero potevamo anche aspettarcelo che, dando la notizia che in Italia è stato isolato il coronavirus, sottotitolasse «Medici donne dello Spallanzani (meridionali) sono riusciti a fare il miracolo». In una riga sono stati capaci di definire le tre ricercatrici al maschile e a sottolineare che...
  • Tragedie dei tempi moderni: la felicità non fa notizia. Il dolore sì…

    La chiamano “informazione“. Eppure sarebbe meglio che venisse apostrofata nel suo esatto contrario aggiungendo il prefisso “dis” davanti a quello che molto spesso è il vero significato della costruzione di teoremi antisociali, di scenari immaginari che prendono tridimensionalità, fuoriescono dalle pagine dei giornali e dallo scorrere dei siti Internet...
  • Purezza

    Menti pure. Stampa pura. Editori puri. Giornalisti puri. La purezza profuma di epurazione. La purezza di chi diceva: “Al governo solamente da soli”. Senza nessun compromesso con altri partiti. Con “I” partiti. E poi… La purezza fa paura quando diventa etica. (m.s.) foto tratta da Pixabay...
  • Cannoneggiamenti di ugole

    Mi sembra che il miglior antidoto al degrado antisociale, antipolitico, anticulturale e anticivile che questo Paese sta vivendo sia smettere di guardare tutte le trasmissioni televisive dove non c’è dialettica ma solo scontro premeditato e organizzato. E non solo per gli ascolti pubblicitari. C’è di mezzo una pianificata disinformazione...
  • Dita pigre, dolori artrosici

    Ditemelo, amici della carta stampata, giornalisti professionisti, che siete pigri oppure v’è presa una forte artrite reumatoide alle mani… Perché altrimenti non si capisce (o meglio si capisce ma sarebbe bello che non fosse così… mi capite?) perché mai Potere al Popolo!, una lista che ha raccolto più di...
  • Fase 2: obiettivo insulto

    Sarà anche vero ciò che settanta anni fa sosteneva Ghandi, cioè che prima ti ignorano, poi ti insultano, poi ti combattono e infine vinci, ma essere ignorati in un Paese che si presuppone democratico è anzitutto una negazione della presunta democrazia medesima. Almeno l’insulto è segno di riconoscibilità, di...
  • Il mito della sopravvivenza di Hitler nell’era delle notizie falsate

    Oggi vanno di moda le cosiddette “fake news” che, forse più banalmente, ma più correttamente sul piano linguistico per una comprensione piena in idioma italiano si possono tradurre in “notizie false” o meglio ancora “falsate”. Perché lo scopo è proprio quello di spacciare ciò che il più delle volte...
  • Mal aria di razzismo e di analfabetismo antisociale di ritorno

    Una bimba è morta a Trento a causa della forma più acuta di malaria, quella che colpisce il cerebro. I medici stanno cercando di comprendere scientificamente come sia potuto accadere in un Paese e in una zona dell’Italia dove la diffusione della malaria è pressoché un utopia, un non-luogo,...
  • Gabriele è libero. Ce lo dicono i social…

    Lasciatemi essere polemico anche oggi che è Festa nazionale, che è la Festa della Liberazione del nazifascismo in Italia (a proposito: buon 25 aprile!). Vorrei capire perché i social network vi fanno diventare tutti delle agenzie di stampa che rilanciano a centinaia le notizie che si possono apprendere in...
  • Le “incrollabili certezze” dei comunisti targati CCCP

    In tempo di pace le certezze sono la metà delle cronache che giornali, telegiornali e altri mezzi di informazione diramano: pareri e opinioni personali si intrecciano a mezze verità, a parzialità che arrivano rilanciate da racconti che non possono essere oggettivi in assoluto per il semplice, “naturale” motivo che...
  • “Se scrivi ti sparo”. La repressione contro l’informazione libera

    Sono 66 i giornalisti uccisi dall’inizio dell’anno. Sono questi i dati forniti dalla Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ). E sono stati diffusi in vista della giornata internazionale per la fine dei crimini contro i giornalisti proclamata dall’Onu per domani 2 novembre. Secono IFJ 11 giornalisti sono stati uccisi in...
  • Il grande albero che cade

    “Fa più rumore un albero che cade rispetto ad una foresta che cresce”. Guardate i giornali e i siti Internet, ascoltate le radio e accendete le tv. Fa rumore la morte di Dario Fo. Un grande albero che cade. Ma la foresta che cresce purtroppo, intorno, non c’è… (m.s.)...
  • Tutta l’altra strage dei giornali e delle tv

    Monaco di Baviera. Un’altra strage: questa volta un  supermercato. Un giovane di diciotto anni, pare nato in Germania ma di origini iraniane, vissuto in un degrado sociale causato anche dai tagli allo stato sociale procurati dalle “riforme” del socialdemocratico Gerard Schroeder, a suo tempo, e che lui indirettamente cita...
  • Da sera a mattina la notizia si rivolta

    Alla sera guardi la televisione e scopri che in Turchia c’è un colpo di stato in atto. Al mattino alle 7.45 comperi il giornale e scopri che il golpe c’è e resiste. Poi prendi in mano il telefonino, apri una applicazione di informazione e scopri che il colpo di...
  • La critica come bussola del nostro “giornalismo”

    Quando re Luigi XVI decise di fuggire con la famiglia oltre i confini della Francia e mettersi in salvo presso la protezione dell’imperatore, le notizie non viaggiavano così veloci come accade oggi. Che Luigi Capeto fosse fuggito, i francesi del nord seppero entro e non oltre i tre giorni...