Il senatore dem Bernie Sanders ha proposto un disegno di legge che mira a ridurre la settimana lavorativa negli Stati uniti, portandola a quattro giorni, senza toccare i salari. Nell’arco di quattro anni ridurrebbe gradualmente la settimana lavorativa da 40 a 32 ore e adeguerebbe la compensazione degli straordinari: per i giorni lavorativi più lunghi di 8 ore lo stipendio sarebbe pari a 1,5 volte lo stipendio regolare, per quelli più lunghi di 12 ore pari al doppio.

Secondo il comunicato stampa, la legge è «un passo importante per garantire che i lavoratori partecipino al massiccio aumento della produttività guidato dall’intelligenza artificiale, dall’automazione e dalle nuove tecnologie». A sostegno della sua proposta Sanders ha citato pareri di esperti e studi che mostrano la disparità retributiva tra i lavoratori medi e i loro amministratori delegati e ha citato esempi positivi di settimane lavorative più brevi in altri paesi e programmi pilota che hanno aumentato la produttività e la soddisfazione dei lavoratori.

I critici sostengono che una settimana più breve costringerebbe molte aziende ad assumere più lavoratori o a perdere produttività. Il disegno di legge però ha già ricevuto l’appoggio delle associazioni che si occupano di diritti del lavoratori: sottolineano come i benefici dell’orario ridotto non riguardino solo il benessere dei lavoratori, ma anche la produttività di cui godrebbero i loro datori di lavoro.

Uno studio recente condotto sulle aziende britanniche che hanno adottato la settimana lavorativa di 32 ore ha concluso che i dipendenti sono meno stressati e più concentrati sul lavoro, mentre i ricavi sono rimasti stabili o sono addirittura aumentati.

Nel 2022 un team di ricercatori universitari e l’organizzazione no profit «4 Day Week Global» hanno chiesto a 61 aziende di ridurre l’orario di lavoro per sei mesi senza tagliare i salari. Successivamente, il 71% dei 2.900 lavoratori coinvolti ha affermato di essere meno esausto e quasi la metà ha dichiarato di essere più soddisfatta del proprio lavoro. 24 delle società partecipanti hanno registrato una crescita dei ricavi superiore al 34% rispetto ai sei mesi precedenti e un’altra ventina ha registrato un aumento, seppur minore.

Il discorso di Sanders parte dal presupposto che finora i progressi tecnologici sono stati applicati al mondo del lavoro solo per ciò che riguarda gli impegni lavorativi dei dirigenti, che lavorano meno e rendono di più. È ora, dice, che il progresso venga applicato anche alla classe lavoratrice visto che ormai esistono i mezzi per ridurre anche il loro orario.

Le speranze che la proposta del senatore socialista venga accettata dal Congresso non sono molte. Al Senato si prevede l’opposizione scontata dei repubblicani e potenzialmente anche quella di alcuni democratici. Il senatore repubblicano della Louisiana Bill Cassidy ha già affermato che pagare ai lavoratori lo stesso salario per meno ore costringerebbe i datori di lavoro a trasferire il costo delle nuove assunzioni sui consumatori, ignorando la parte del progetto di legge che mostra le mancate flessioni nei ricavi. Cassidy non spiega perché i prezzi dovrebbero salire.

Come già accaduto in passato, quella di Sanders è una mossa per iniziare a parlare – a livello politico – della possibilità di introdurre dei miglioramenti per la classe lavoratrice, anche se il dialogo che circonda l’ipotesi di una settimana lavorativa più breve non è nuovo: Richard Nixon nel lontano 1956 tenne un discorso in cui prevedeva in «un futuro non troppo lontano, una settimana lavorativa di quattro giorni e una vita familiare più piena per ogni americano».

Realtà moderne come la catena di fast food Shake Shack sta già esplorando questo concetto. La pandemia di Covid-19 ha accelerato l’interesse per l’equilibrio tra lavoro e vita privata senza rinunciare ai profitti, rendendo l’idea più attraente anche a un pubblico più ampio.

Fino ad ora, fa notare Sanders, è sembrato che l’idea potesse applicarsi quasi esclusivamente al lavoro non manuale, ma è tempo che i mezzi e le tecnologie per riempire questo gap vengano usati per ogni settore lavorativo.

MARINA CATUCCI

da il manifesto.it

foto: screenshot da Wikipedia