classe lavoratrice

  • Trump e la “più grande deportazione” della storia americana

    Comprendere la reale portata del fenomeno trumpiano significa, almeno per quanto riguarda il contesto dell’America come sineddoche del mondo e degli Stati Uniti come sineddoche dell’intero continente, non tralasciare nulla di quello che il magnate candidato nuovamente alla presidenza a stelle e strisce dice o fa, dando per scontato...
  • 32 ore a settimana, non solo per i manager. Sanders: si può fare

    Il senatore dem Bernie Sanders ha proposto un disegno di legge che mira a ridurre la settimana lavorativa negli Stati uniti, portandola a quattro giorni, senza toccare i salari. Nell’arco di quattro anni ridurrebbe gradualmente la settimana lavorativa da 40 a 32 ore e adeguerebbe la compensazione degli straordinari:...
  • Karl Marx. Antologia. Capitalismo, istruzioni per l’uso

    «Io non so cos’è un uomo, so solo il suo prezzo». Algidamente icastico, questo lamento brechtiano, messo ad incipit del capitolo quarto dell'”Antologia” delle opere (e della vita stessa) di Karl Marx, edita da Feltrinelli (2007) col sottotitolo “Capitalismo, istruzioni per l’uso” e a cura di due studiosi di...
  • Se 4.718 euro al mese gli sembran pochi…

    La politica economica e (anti)sociale del governo mostra, per lo meno alla gran parte degli italiani dotati di un distacco critico, quello che era prevedibile conoscendo i programmi delle destre in materia di tutele, lavoro, ricchezze e povertà. L’esecutivo di Giorgia Meloni è una amarissima macedonia in cui si...
  • Se tutti i lavoratori avessero il vaccino e il Green pass…

    Confindustria si è detta “contentissima” dell’estensione del Green pass a tutti gli ambiti di lavoro pubblici e privati. Non è una contentezza disinteressata, ovviamente, altrimenti sarebbe la prima volta che il cosiddetto “sindacato dei padroni” si esprime avvallando un tema di interesse collettivo e sociale. La gioia degli imprenditori...
  • Sorpasso al fotofinish, in Perù la speranza Pedro Castillo è viva

    L’atteso sorpasso è avvenuto intorno alle 11.30 (ora locale) di ieri, dopo un’attesa lunga e snervante. Da quel momento il sogno di Pedro Castillo di poter cambiare il paese, liberandolo dall’eredità tossica del fujimorismo, si è man mano consolidato. Il margine, è vero, resta strettissimo – 50,165% contro 49,835%,...