Per un “fronte unico anticapitalista”

Il Coordinamento nazionale delle sinistre di opposizione, riunitosi il 10 giugno, ha confermato le ragioni della propria presenza e del rilancio della propria iniziativa rispondendo positivamente alle sollecitazioni di...

Il Coordinamento nazionale delle sinistre di opposizione, riunitosi il 10 giugno, ha confermato le ragioni della propria presenza e del rilancio della propria iniziativa rispondendo positivamente alle sollecitazioni di diversi coordinamenti unitari territoriali.

Il Coordinamento nazionale ha oggi una forza limitata per via delle defezioni determinatesi dopo il 7 dicembre da parte di PaP e del PRC. E tuttavia in diverse situazioni locali permangono coordinamenti territoriali più ampi nella loro composizione politica di quello nazionale, che non hanno mai cessato la propria attività o che l’hanno recentemente ripresa. Sono gli stessi che chiedono al Coordinamento nazionale una ripresa di iniziativa. Al tempo stesso sul piano nazionale l’iniziativa unitaria del Coordinamento è stata oggi determinante per la costruzione di un fronte comune con Potere al Popolo e Rifondazione Comunista attorno a una petizione nazionale sulla sanità pubblica comunemente promossa. Una iniziativa che concepiamo come pienamente unitaria, in un rapporto paritario tra tutti i soggetti promotori, aperto a nuovi possibili coinvolgimenti, estraneo a ogni logica di primogenitura.

La petizione nazionale sulla sanità pubblica, che sarà avviata la prossima settimana, ha un grande valore politico. Non solo per la natura del tema, che incontra un vasto interesse popolare, tanto più dopo il dramma vissuto, e che quindi consente una vera campagna di massa. Non solo per la connessione strettissima tra il tema della sanità e l’organizzazione capitalistica della società, ciò che consente di introdurre il tema dell’alternativa in una forma comunicativa semplice, popolare e non ideologica. Ma anche perché questa campagna segna il recupero di una convergenza unitaria col grosso della sinistra politica di opposizione allargando il fronte d’azione e il nostro stesso campo di iniziativa. Dunque, è importante che tutti i coordinamenti territoriali investano nella campagna sulla sanità assumendola anche come leva di consolidamento di un fronte unitario più ampio e di allargamento delle proprie relazioni con associazioni, comitati di settore, organizzazioni sindacali classiste che nella sanità operano, e innanzitutto coi lavoratori e le lavoratrici della sanità.

Sul tema del lavoro, e più in generale sulla questione sociale, non è stato al momento possibile realizzare un’azione comune con PRC e PaP pari a quella raggiunta a favore della sanità pubblica. Ma proprio la questione sociale complessivamente intesa assume e assumerà una valenza enorme e centrale nella prossima fase col precipitare della crisi più profonda del dopoguerra, il salto dell’offensiva di Confindustria, la crescita dell’indebitamento pubblico presso il capitale finanziario nazionale ed europeo a carico della maggioranza della società. Una valanga che si abbatterà sul mondo del lavoro in particolare nel prossimo autunno, aggravata dalla mancata risposta di burocrazie sindacali protese a sostegno del governo e della concertazione col padronato.

Per questo il Coordinamento nazionale si propone di attivare una campagna sociale sul tema della riduzione generale dell’orario di lavoro (30 ore pagate 40), della nazionalizzazione delle aziende che licenziano, di una patrimoniale sulle grandi ricchezze: tre temi chiave, già da noi elaborati, che possano contribuire alla definizione di una piattaforma di lotta unificante contrapposta alla piattaforma di Confindustria e governo. Una campagna capace di interloquire con le diverse forze del sindacalismo di classe, da articolare sui territori nelle forme possibili e a cui dare in autunno una proiezione nazionale. Una campagna che ricerchi la connessione diretta con le principali vertenze a difesa del lavoro (Ilva, Whirpool, etc.) e si dia dunque una dimensione di azione per il collegamento e l’unificazione delle lotte. Una campagna infine che punti all’allargamento del fronte unitario dei soggetti politici coinvolti, come è avvenuto positivamente sul tema della sanità.

In questi mesi, sul terreno sindacale e politico, si sono prodotte alcune esperienze unitarie, tra loro diverse, che segnano elementi di controtendenza rispetto al quadro ancora prevalente di frammentazione della sinistra di classe, come l’esperienza delle assemblee autoconvocate, e il “Patto d’azione per un fronte unico anticapitalista”. Il coordinamento valuta positivamente queste esperienze per il loro richiamo unitario e, nel pieno rispetto della loro autonomia, intende sostenerle e incoraggiarle come possibile contributo alla ricomposizione unitaria del fronte classista.

Infine, il coordinamento nazionale decide di fare appello a tutte le sinistre di classe per una iniziativa unitaria la prossima settimana davanti all’ambasciata e ai consolati USA a sostegno della rivolta antirazzista che sta percorrendo le città americane. Un fatto di enorme portata per l’intreccio che pone tra questione razziale e questione sociale, per la denuncia della funzione poliziesca, per la maturazione di una coscienza anticapitalista nella giovane generazione. Come dimostra l’ampio sviluppo di un movimento di solidarietà in Europa (Francia, Germania, Gran Bretagna) col coinvolgimento di ampi settori di giovani, del movimento delle donne, dei movimenti antirazzisti, delle comunità multietniche. Per questo da subito proponiamo a tutte le sinistre politiche, sindacali, associative, di movimento, una mobilitazione unitaria a sostegno del Black Lives Matters.

In conclusione, il Coordinamento nazionale intende riprendere e rilanciare su ogni terreno l’ispirazione unitaria dell’assemblea del 7 dicembre: lavorare al sostegno e all’unificazione di tutte le lotte (sociali, democratiche, ambientali, di genere, antirazziste) che abbiano un valore sociale e politico progressivo, indipendentemente dalla loro organizzazione o direzione di riferimento; contribuire alla definizione di una piattaforma di lotta unificante del movimento operaio attraverso la proposta e l’interlocuzione con le diverse forze del sindacalismo di classe in funzione della loro massima unità d’azione, contro ogni forma di settarismo e preclusione; agire con la massima apertura verso tutte le organizzazioni della sinistra di classe che sono oggi fuori, per loro scelta, dal nostro coordinamento, puntando alla ricomposizione di un fronte unitario più largo del coordinamento attuale, senza alcuna logica di autocentratura o primogenitura che mai ci è appartenuta e che contrasteremo ovunque si manifesti.

COORDINAMENTO UNITARIO DELLE SINISTRE DI OPPOSIZIONE

10 giugno 2020

categorie
Cronache

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