Serie “il governo sociale” / 3

Prima scena Il governo che ci ha “salvato” da Salvini è pronto a mortificare il Parlamento con una riforma nuovamente eversiva che riduce anche la voce dei territori nelle...

Prima scena
Il governo che ci ha “salvato” da Salvini è pronto a mortificare il Parlamento con una riforma nuovamente eversiva che riduce anche la voce dei territori nelle Camere.

Sul piano economico si preparano nuove cordate di miliardi di defiscalizzazione delle imprese che promettono così di investire: di sacrificare parte dei loro profitti nemmeno se ne parla. Deve sempre pagare lo Stato che, quindi, calcola già un aumento dell’IVA per ristabilire i conti.

La scelta tra neofascismo e liberismo non dovrebbe essere una scelta per una certa sinistra: ma rimane invece una vocazione al suicidio.

Seconda scena
Inizio a non avere più parole per le straordinarie riforme istituzionali del governo (la riduzione drastica del numero dei parlamentari e la totale incertezza di un “controbilanciamento” con la stesura di una legge elettorale proporzionale pura), approvate anche dalla grande sinistra rappresentata da LeU.

Vivissimi complimenti: ciò che non avevamo permesso di fare a Renzi, ora Renzi stesso, Di Maio e Fratoianni faranno dalla stessa parte.

Tutti insieme appassionatamente.

(continua…)

(m.s.)

foto tratta da Pixabay

categorie
Lo stiletto

altri articoli

  • Priorità

    La Germania corre ai ripari per il gas, l’Italia si dibatte sulla sopravvivenza o meno del governo Draghi. Ognuno, è drammaticamente vero, ha le sue priorità… (m.s.) 12 luglio...
  • Aiuti e aiuto

    Per un popolo che viene “aiutato” (lo metto tra virgolette sottolineando tutta la tragica ironia della doppia maledizione che si portano appresso questi tipi di sostegni interessati dell’imperialismo moderno),...
  • Contro e pro

    C’è ancora la Covid-19. C’è la guerra tra due imperialismi che si fronteggiano sulla pelle degli ucraini. La benzina è arrivata a 2.08 al litro. Gas ed elettricità vanno...
  • Dal Donbass alla Luna

    Nel 2026, al massimo nel 207, pare che un modulo italiano sia pronto a fare la sua discesa sulla Luna. Noi c’arriviamo sempre un po’ in ritardo agli appuntamenti...