Per l’obbligo vaccinale

Forse è venuto il momento di rivendicare anche i diritti di noi vaccinati. Di persone che, con storie diverse – come è ovvio – ma con un identico fine,...

Forse è venuto il momento di rivendicare anche i diritti di noi vaccinati. Di persone che, con storie diverse – come è ovvio – ma con un identico fine, consapevoli del ruolo che la medicina e la scienza hanno (anche dentro al contesto mercificante del capitalismo), avendo quindi non fede, bensì fiducia nella ricerca e nello studio costante, hanno deciso di proteggere sé stessi e gli altri.

La dittatura sanitaria sarebbe il contrario: sarebbe non potersi curare anche in questo frangente, oltre ai tanti casi che si possono enumerare nel contesto della sanità pubblica così depredata e privatizzata nei suoi gangli fondamentali nel corso degli ultimi decenni.

La dittatura sanitaria non è l’affarismo delle multinazionali del farmaco appoggiato dal governo liberista di Draghi. Tutto questo, purtroppo, rientra nello schema attuale di un binomio che unisce lotta alla pandemia e brevettazione dei vaccini: salute e profitti.

La dittatura sanitaria non esiste. E’ una fantasia da fumetto, una evanescenza che piace evocare per evitare di considerare il dramma che il capitalismo ci pone davanti ogni giorno:
– devastazioni ambientali;
– morti e mutilati sul lavoro;
– diritti sociali fatti a pezzi;
– sfruttamento delle fasce più deboli della popolazione in lavori sempre più umili e parcellizzati;
– dismissione dei grandi assi portanti dell’economia nazionale;
– defiscalizzazioni per le grandi aziende e distribuzione della maggior parte della risorse europee proprio a questi settori antisociali.

L’elenco sarebbe lunghissimo e non escluderebbe assolutamente anche i diritti civili e quelli umani.

Ma il “Green pass” è l’ultimo dei nostri problemi. E’ diventato ormai ingombrante, vista la recrudescenza pandemica sostenuta dall’ego-cialtronismo dei no-vax.

E’ necessario passare all’obbligo vaccinale, per far vedere anche che la dittatura sanitaria, il “grande reset” e tutte le altre castronerie antiscientifiche sui “sieri genici sperimentali” (fantastici questi aggettivi che nessun no-vax sa spiegare nel momento in cui gli viene chiesto cosa vuol dire quel trittico di depensamento evidente…) sono orpelli dietro cui nascondere altri problemi ben più seri e gravi per chi sbarca a stento il lunario.

Chi ha sostenuto queste fantasie di complotto ed è sceso – legittimamente – in piazza in questi mesi non lo ha fatto per la democrazia, per la libertà e per una sorta di laicità repubblicana della scienza.

Lo ha fatto credendo ad un racconto distorto della realtà, credendo che tutto possa andare in fondo bene una volta eliminato il certificato verde.

Ecco la distorsione peggiore: non vedere al di là del proprio naso e fermarsi al raggio corto del proprio – in parte inconsapevole – egoismo pseudo-intellettivo, (im)morale e (in)civile.

(m.s.)

21 novembre 2021

foto: screenshot

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