No Martini, no party

Il colonnino infame. Io, per difendere libertà e democrazia contro sta dittatura sanitaria, vado sempre in piazza coi camerati...

Io, per difendere libertà e democrazia contro sta dittatura sanitaria, vado sempre in piazza coi camerati di Casa Pound e Forza Nuova; del resto noi popolo del «No Paura Day» siam tanti e vari, non a caso ho conosciuto un mucchio di gente che oltre a ribellarsi al passaporto della schiavitù dice «no» a un sacco di altre cose pericolose. Oltre ai «no-mask», ai «no-wax» e ai «no-green pass» infatti, manifesta gente non meno sana di mente che per dire un secco «no» rischia anche grosso: è il caso, per esempio, dei «no-zebr», quelli che negano le strisce pedonali e attraversano a cazzo di cane per cui finiscono spesso spiaccicati, soprattutto se incocciano un camionista «no-fren»; poi ci sono i «no-mast» che si rifiutano di mast-icare e si annozzano in canna, i «no-vask» che, se sono i nuotatori, vabbè si sbucciano un pochino i gomiti e le ginocchia… ma quando sono tuffatori e si vòttano dove no’ sta la vasca…

gli si aprono le cape come a tante cocozze! Poi stanno i «no-lent» che negano gli occhiali e fanno capa e muro una continuazione oppure finiscono dentro a un fosso e una volta in ospedale con una bella frattura esposta se incocciano un ortopedico «no-gess» la frattura esposta era ed esposta rimaneva. E ancora: i «no-valigg» che quando partono si mettono tutt’ cose ‘n cuollo e sembrano chiatti chiatti pure se sono secchi, i «no-wc» che la fanno dove capita anche quella grossa (però sta il fatto buono che se uno li segue da dietro e la calpesta poi porta bene); i «no-umbrella» che quando piove si beccano una bella bronco-polmonita, i «no-stampella» che pure se sono sciancati, piuttosto che usarne un paio preferiscono strisciare come ai vermi; i «no-pallò» che corrono su e giù pei campetti di calcetto inseguendo a capocchia palloni soltanto percepiti; i «no-chiod» che non potendo appendere i quadri li tengono a terra appoggiati alle pareti bianche; i «no-tazzullell’ » che si bevono i caffè da dentro ai piattini; i «no-bicchiè» che bevono solo dalle bottiglie, se le passano tra di loro e si mischiano le peggio cose; i «no water» che non si lavano, fanno seccare le piante e se sono pompieri non spengono gli incendi. Vedete quanti tipi di gente diversa? eppure dopo la manifestazione noi si va tutti insieme a mangiarci una bella pizza… però una volta in pizzeria, tra «no-pummarò», «no-mozzarè», «no-quattrstaggiò», «no-bruschett», «no-crocchè», «no-supplì», «no-panzarott»… quando arriviamo noi, molti camerieri subito diventano «no-tavol’-libbere» e ci mandano a affanculo.

ENRICO CARIA

da il manifesto.it

foto: screenshot

categorie
Fumetti e satira

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