L’opposizione politica e sociale che riparte dal referendum

Il Manifesto riscopre, per la penna di Luciana Castellina, la necessità di “ripartire dall’opposizione”: la riscoperta tardiva di una posizione che da diversi settori della sinistra si sostiene da...

Il Manifesto riscopre, per la penna di Luciana Castellina, la necessità di “ripartire dall’opposizione”: la riscoperta tardiva di una posizione che da diversi settori della sinistra si sostiene da molto tempo, analizzando il disastro combinato nel corso degli anni attraverso l’espressione di opzioni interne a un’idea di centrosinistra che non è assolutamente recuperabile sul piano politico e su quello della presenza istituzionale.

L’Italia non è uscita dalla infinita transizione avviata negli anni ’90 e il tentativo autoritario di Renzi si è infranto con l’esito del referendum.

L’Italia va a picco per responsabilità complessiva dei diversi governi di centrodestra, centrosinistra, tecnici, di “inciucio trasformista”.

Lo sviluppo della fase sta dimostrando tra l’altro esatto il convincimento al riguardo di una sostanziale incapacità di governo dei processi economici e della complessità della situazione internazionale che appare il lascito più grave del governo Renzi.

Un Governo nazionalista guerrafondaio che ha impoverito, licenziato, sottratto diritti e democrazia.

Il risultato del referendum ha fermato provvisoriamente questo stato di cose, ma deve essere chiaro che non esistono in questa fase prospettive semplicistiche di costruzione di un’alternativa, che sarà questione di periodo non breve.

In questo senso esiste la necessità di una caratterizzazione e di una visibilità per una sinistra di opposizione per l’alternativa.

Di conseguenza emerge la necessità di un confronto a tutto tondo, su ragioni e senso di questo difficile stato di cose: dal piano sociale, a quello economico a quello costituzionale e istituzionale.

S’impone l’espressione di una forte valenza politica in questo post- campagna elettorale nel corso del quale accompagnare alla valutazione di fondo sul merito quella riguardante la fase che si apre dopo che le deformazioni costituzionali sono state accantonate da elettrici ed elettori circa lo (sciagurato) superamento di una democrazia repubblicana fondata sulla centralità del Parlamento, come previsto dalla Costituzione vigente.

Nello stesso tempo si rinnova la necessità sempre più urgente che le forze che intendano dichiararsi rappresentative dell’opposizione per l’alternativa riflettano e si pongano nella determinazione di agire sul terreno della costruzione di un’adeguata soggettività politica.

Il tema della legge elettorale appare, comunque, fondamentale rispetto alla stessa prospettiva sistemica: in questo senso va aperta, prima di tutto, una forte campagna favorevole al sistema proporzionale inteso quale elemento portante di una battaglia politica che punti al privilegio della rappresentatività politico – istituzionale nel pieno rispetto della necessità di rilanciare l’identità vera della Costituzione Repubblicana.

FRANCO ASTENGO

redazionale

7 dicembre 2016

foto tratta da Pixabay

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