Altri due morti sul lavoro. «Patente a punti per le imprese»

Strage Senza Fine. Continua l'ecatombe dopo il lockdown: 9 morti in 8 giorni. I due infortuni risalgono allo scorso martedì, in entrambi casi in Campania

Non si arresta la scia di sangue sul lavoro, ripartira dopo la fine del lockdown. Anche ieri, dopo i 7 morti in una settimana, un altro lutto.

Un operaio di 45 anni è morto in un incidente sul lavoro avvenuto Trecase, in provincia di Napoli. L’uomo, originario di Terzigno, è deceduto in seguito ad una caduta mentre era impegnato in uno stabile della zona. I fatti nella zona di Via Menotti, dove l’operaio 45enne è precipitato da un tetto. Secondo i colleghi, che hanno provato a non fargli perdere conoscenza, l’uomo era ancora in vita subito dopo essere precipitato.

I fatti risalgono a lunedì, ma la comunicazione è arrivata ieri da parte del sindaco di Torre Annunziata Vincenzo Ascione.

Sempre lunedì in Campania si era verificato un tragico investimento a Scampitella (Avellino). Un operaio di Ercolano è stato travolto e ucciso da un Suv guidato da un 40enne del luogo, allontanatosi in preda alla paura e poi rintracciato dai carabinieri nella sua abitazione. La tragedia si è verificata poco prima delle 14 in Via Città di Contra.

Salvatore Scognamiglio, 52enne originario di Ercolano, sposato e padre di tre figli, stava effettuando, per conto di una ditta, dei lavori per l’installazione della fibra ottica in paese. È stato centrato in pieno e scaraventato contro il suo stesso mezzo di lavoro, mentre attraversava la strada per cercare un po’ di frescura durante la pausa pranzo. Era il secondo giorno di lavoro per Salvatore e non doveva trovarsi neppure a Scampitella ma in un altro cantiere.

Altro incidente sul lavoro ieri a Padova. Z.Z.M., 38enne originario del Marocco, si trovava al lavoro presso la ditta MC Color srl di Massanzago, che si occupa di verniciatura di metalli. L’uomo si trovava in cima a una scala quando è scivolato ed è caduto a terra, rompendosi la gamba sinistra.

Intanto la Fillea Cgil chiede di «introdurre la patente a punti per le imprese e il reato di omicidio colposo: se non ci sarà mai nessuno a pagare per le responsabilità che ricoprono, la scia di sangue continuerà il suo corso all’infinito», denuncia.

MASSIMO FRANCHI

da il manifesto.it

foto: screenshot

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