Anpi: «Draghi blocchi la nomina di Mario Vattani»

Il caso. La protesta alla Camera dei Deputati contro la nomina dell'ambasciatore italiano a Singapore

«Nessun luogo della Repubblica, ministeri in prima fila, può essere un porto delle nebbie. Mario Vattani è un fascista mai pentito, non può avere incarichi di rappresentanza del nostro paese». Lo ha detto il presidente nazionale dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri alla Camera dei Deputati sul caso di Mario Vattani proposto come ambasciatore italiano a Singapore. «Abbiamo apprezzato la dichiarazione antifascista del Presidente del Consiglio Mario Draghi – ha aggiunto – Sia coerente, venga subito ritirata la nomina di Vattani, chiudendo una pagina nera che fa a pungi con i sogni dei padri e le madri costituenti».

È intervenuto anche l’ex ambasciatore Calogero Di Gesù che ha ricostruito la carriera di Vattani e ha ricordato «un concerto organizzato da Casapound del 2011, durante il quale Vattani cantò sul palco inneggiando alla Rsi e denigrando la Repubblica italiana. È un funzionario di cui è stata accertata, anche in sede giurisdizionale, la violazione di alcuni fondamentali doveri». «Noi abbiamo piena fiducia nelle istituzioni democratiche e pensiamo che abbiano la forza e la volontà di contrastare ogni segno di questa deriva» ha aggiunto Pagliarulo che ha parlato di «episodi di riscrittura della storia», spiegando, tra l’altro, che «in Senato è stato calendarizzato il disegno di legge Ciriani che prevede una incredibile equiparazione fra le foibe e la shoah».

«È indecente che il nostro paese sia rappresentato da chi va in giro a fare saluti romani e a cantare canzoncine di stampo neofascista. Il presidente del consiglio e il ministro degli esteri devono dare una risposta» ha detto il leader di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, intervenuto nel corso della conferenza stampa.

«È possibile che una persona che inneggia alla dittatura rappresenti le nostre istituzioni democratiche? Non è tollerabile che una persona del genere faccia parte del nostro corpo diplomatico. Non sono queste le battaglie anacronistiche, ma quelle di chi ancora si saluta con il braccio teso» ha detto Valentina Cuppi, presidente del Pd e sindaca di Marzabotto.

RED.

da il manifesto.it

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