televisioni

  • Berlusconi è morto, la peggiore Italia gli sopravvive

    La fine di più di un periodo storico Adesso dove siamo? Nella Terza Repubblica? Perché la seconda pare già archiviata da chi legge, vede, sente e percepisce nella morte di Silvio Berlusconi la chiusura di quel ciclo che si era aperto (o riaperto…) con il crollo delle grandi forze...
  • Tra cronaca e propaganda: il destino del “senso comune” sulla guerra

    C’è un tentativo, nemmeno poi tanto affidato alla buona fede dell’inconsapevolezza, di un inconscio comunicativo nella deontologia giornalistica quotidiana in tempo di guerra, di separare il contesto strutturale in cui i conflitti nascono dalle sovrastrutture che li alimentano per rendere più solide le basi del “potere” politico. Capita di...
  • Il diritto di difendere il popolo palestinese

    La prima istanza che mi pare importante sollecitare parlando della questione israelo-palestinese è quella di chiedere ad alta voce all’informazione mainstream di accogliere tutte le opinioni sul tema anche quelle considerate «estremiste» e opposte al pensiero dominante e, nel caso che qualcuno ravvisi reati di opinione, lo si inviti...
  • Spritz e cena fuori. Quelle finte libertà dell’economia

    Le impressioni sono spesso fallaci perché non si basano sull’esperienza, su un empirismo delle emozioni, ma sulla trascendenza di fenomeni intuitivi difficilmente spiegabili se non con balbettamenti di frasi che vorrebbero poter dire molto di più a riguardo. Però, fisica o metafisica che sia, materialità o immaterialità totalizzante dei...
  • Gabriele è libero. Ce lo dicono i social…

    Lasciatemi essere polemico anche oggi che è Festa nazionale, che è la Festa della Liberazione del nazifascismo in Italia (a proposito: buon 25 aprile!). Vorrei capire perché i social network vi fanno diventare tutti delle agenzie di stampa che rilanciano a centinaia le notizie che si possono apprendere in...