Dargen, Ghali, Berté e Mannoia, polifonia umana

Di Sanremo se ne può parlare a sinistra soltanto quando sta per finire, perché altrimenti gli snobisti rivoluzionari che si credono al di sopra di qualunque altra morale, giudicano e puntano il dito: non puoi, tu, che sei contro questo sistema guardare un festival della canzone milionario, dove la retorica la si evince praticamente un po’ ovunque. Dove, dalla scenografia maestosa alle conduzioni sopra o sottotono, luccica tutto e contrasta con quella società che sai essere non solo canzonette. Ma, intanto, di Sanremo si parla. Nel bene e nel male, dal paradiso all’inferno, senza passare per un purgatorio che somiglia sempre un po’ ad un deserto di noia, ad una fragorosa perdita di tempo. E siccome se ne parla, parliamone. … Leggi tutto Dargen, Ghali, Berté e Mannoia, polifonia umana