Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi e deputato di Avs, si dice stupito della replica stizzita del ministro della difesa Guido Crosetto per la scelta del suo gruppo parlamentare, insieme a quello del M5S, di non partecipare all’incontro delle delegazioni Nato prima del vertice dell’Aja. «Mi sembra una reazione un po’ infantile – dice Bonelli – Se Crosetto vuole spiegare il suo piano di riarmo può farlo nelle commissioni competenti. La sua polemica si commenta da sola».
Avete annunciato la vostra partecipazione alla manifestazione contro il riarmo e la guerra del 21 giugno.
Mi aspetto una manifestazione grande, perché ci troviamo in una situazione davvero preoccupante che riguarda tutti, indipendentemente dalla collocazione e politica. Siamo vicini al punto di non ritorno.
C’è un disegno dietro questo sentiero verso il precipizio?
Le grandi potenze e alcuni paesi, tra i quali il nostro, si sono dedicate al progetto della destra sovranista internazionale: delegittimare gli organismi internazionali a partire dall’Onu, la Corte di giustizia, l’Unrwa. La ridefinizione degli equilibri ruota attorno alla supremazia militare: non ci sono più diplomazia, politica, pace.
Da qui si arriva al riarmo.
Il 2024 si è chiuso con l’aumento delle spese militari globali di 2700 miliardi e con la volontà della Nato di superare i tremila miliardi di euro annui. Una cifra impensabile fino a poco tempo fa. Per questo bisogna scendere in piazza. E anche per ricordare la pulizia etnica a Gaza. Eppure stiamo assistendo al tentativo di trasformare la piazza di sabato, dipingendola come il ritrovo di come luogo di irresponsabili e amici di terroristi.
Il Pd è timido.
Il Pd si muove con cautela e non ne capisco il motivo. A chi ci accusa di non avere posizione chiara rispondo che la logica del riarmo porta con sé la deterrenza arma atomica: sarà un incentivo ad avere armi atomiche. Il che significa che vivremo sempre sul ciglio della distruzione. Quelli che hanno delle incertezze riflettano sul futuro dell’Europa, che dovrebbe essere il continente che costruisce politiche di diplomazia e di pace.
E il piano di riarmo Ue?
Oggi l’Europa spende il 58% più della Russia in armi. Il problema è come la difesa viene organizzata, non la corsa al riarmo degli stati nazionali magari per trasformare crisi industriali. Penso anche alla proposta di Urso: entrare in economia di guerra sarà devastante per il welfare, la sanità, i trasporti.
Al vertice del G7 non ci sono stati passi avanti.
È stata la fiera dell’ipocrisia. È inaccettabile una risoluzione finale che si limita a chiedere genericamente lo stop alla guerra. Ogni giorno centinaia di persone vengono uccise o ferite nelle trappole della distribuzione del cibo a Gaza, dopo la delegittimazione dell’Onu. E di fronte a queste catastrofe il mondo è silente. Complice, pronto a dare sostegno a Israele contro l’Iran Ma se è vero che Iran non deve avere la bomba atomica, con quali modalità deve funzionare questo divieto? Esportando la democrazia con le bombe? Bombarderemo anche Corea del nord e Russia? È come se il mondo si stesse abituando alla guerra e consideri inevitabile una Hiroshima.
Tornando alla manifestazione del 21, non trova anomalo che di una piazza convocata da centinaia di sigle della società civile si parli solo per i battibecchi tra politici?
Penso che sia sgradevole: le 400 sigle che hanno chiamato la manifestazione vengono dal movimento pacifista, da quello cattolico, da quello ambientalista. Meritano più rispetto da parte di una politica distratta, che dovrebbe prendere una posizione netta: non possiamo essere subalterni delle follie di Trump e delle logiche di guerra di Netanyahu.
GIULIANO SANTORO
foto: screenshot ed elaborazione propria