Su quanto accade in Medio oriente non bastano più le parole. Sergio Mattarella ne è convinto al punto da dichiarare che «è persino scontato affermare che la situazione a Gaza diviene, di giorno in giorno, drammaticamente più grave e intollerabile». Una convinzione che per il presidente della Repubblica è resa più forte dalla certezza che non è possibile considerare «l’uccisione di medici e infermieri che soccorrono i feriti, di bambini in fila per l’acqua e di persone affamate» come «errori involontari». Dietro queste morti, dice, «è difficile non ravvisarvi l’ostinazione a uccidere indiscriminatamente». Al punto che Mattarella non esita ad accusare Israele di «non rispettare il diritto umanitario», comportamento che definisce «inaccettabile».
Mentre il governo Meloni continua a rimandare il riconoscimento dello Stato di Palestina (lo ha ripetuto anche ieri in parlamento il ministro Ciriani) il messaggio che arriva dal Colle sembra spingere perché Palazzo Chigi condanni con più energia quanto accade a Gaza. Mattarella interviene al Quirinale incontrando la stampa parlamentare durante la cerimonia del Ventaglio, ma soprattutto al temine di una giornata cominciata con l’ennesimo attacco di Mosca che ha inserito il suo nome in una lista di presunti «russofobi» insieme a quelli dei ministri Tajani e Crosetto e dei leader di 13 Paesi Ue e della Nato. Con la Farnesina che a sera convoca l’ambasciatore della Federazione russa Aleksej Paramonov che definisce quella italiana come una «reazione esagerata» alla lista.
Ma mentre l’iniziativa di Mosca, per quanto grave, è comunque qualcosa di già visto, le parole che Mattarella suonano come un pesante atto di accusa nei confronti del governo Netanyahu. Si tratta di concetti già espressi due mesi fa in un incontro con gli ambasciatori, ma che il presidente ha voluto ribadire anche ieri sottolineando come da parte di Israele sia «disumano ridurre alla fame un’intera popolazione, dai bambini agli anziani e che è grave l’occupazione abusiva, violenta, di territori attribuiti all’Autorità Nazionale Palestinese in Cisgiordania».
Atti di guerra che non risparmiano i luoghi sacri. «L’incredibile bombardamento della parrocchia della Sacra Famiglia di Gaza è stato definito un errore – rimarca -. Da tanti secoli, da Seneca a Sant’Agostino, ci viene ricordato che “errare humanum est, perseverare diabolicum”». Impossibile, infine non ricordare i giornalisti uccisi a Gaza dove, dice, «si pretende di oscurare la realtà in atto. Impedire ai giornalisti di svolgere la propria funzione è imperdonabile. I giornalisti uccisi in questa come in altre guerre sono martiri della causa della libertà di informazione». Per il deputato di +Europa Riccardo Magi quelle di Mattarella sono «parole nette e di verità» e invita la premier Meloni a seguire «i Paesi che stanno riconoscendo lo Stato di Palestina».
L’intervento del capo dello Stato fa quasi passare in secondo piano l’ennesimo attacco russo al Colle, questa volta sotto forma di una lista di «russofobi» pubblicata da una nuova sezione del sito ministero degli Esteri di Mosca. Lista nella quale figurano tra gli altri anche i nomi dell’ex presidente Usa Biden, del presidente francese Macron e del cancelliere tedesco Merz. Mattarella viene citato per le affermazioni fatte in due discorsi, uno dei quali tenuto il 5 febbraio scorso all’università di Marsiglia, quando tracciò un parallelo tra le guerre di conquista del Terzo Reich e l’invasione russa dell’Ucraina.
Se la pubblicazione della lista era un tentativo di intimidazione, è fallito. Pur senza mai citare la Russia, Mattarella ribadisce infatti le critiche già rivolte a Putin (ma buone anche per Netanyahu): «Oggi – dice – molti protagonisti della scena internazionale aspirano a essere temuti più che stimati e ammirati». E poi, più direttamente, definisce l’invasione dell’Ucraina «un macigno sulle prospettive del continente europeo e dei suoi giovani». «E’ ben noto – dice infatti – che i Paesi dell’Unione e della Nato che insieme alla Russia si affacciano sul Mar Baltico nutrono la grave preoccupazione, se non la convinzione, che la Russia dopo quella dell’Ucraina coltivi il proposito di altre, nuove iniziative di aggressione».
Solidarietà bipartisan la presidente della Repubblica. La premier Giorgia Meloni definisce quella di Mosca una «inaccettabile provocazione» mentre la segretaria del Pd Elly Schlein definisce l’inserimento del nome di Mattarella in una lista di russofobi «un gesto grave e inqualificabile».
MARINA DELLA CROCE
foto: screenshot tv ed elaborazione propria







