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La cognizione può, per lo meno oggi che molte discipline la prendono in considerazione come elemento quasi primordiale della conoscenza sempre più approfondita e fondante l’individualità specifica e, quindi, l’essenza dell’essere vivente e senziente, essere considerata qualcosa di più di un semplice processo di acquisizione nozionistica dettata da una...
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Il problema filosofico degli “universali” è antico non come il mondo, ma certamente come buona parte del pensiero occidentale. Prima che in Aristotele, lo si ritrova accennato in Socrate, che li individua nella naturalità oggettiva dell’esistente; in Platone che li colloca nel suo iperuranio e ne fa quindi il...
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Secondo gli studi di Rudolf von Laban, danzatore, coreografo e “teorico” della danza ungherese, il movimento è, per dirla in termini razionali, l’espressione di una diretta correlazione, di un rapporto di causa ed effetto quindi, tra la volontà del soggetto (altrimenti detta “tensione interna“) e la manifestazione del gesto,...
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Secondo Plotino l’emanazione è il processo di concezione dell’esistente che permette di trascendere da un creazionismo elementare, incapace di spiegare il continuo, incessante progredire dell’Universo: tanto nella materialità delle cose quanto nell’intrinseca potenza spirituale che hanno gli esseri propriamente intesi come “viventi“. Esistenza e vita, e non è la...
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Genio, follia e degenerazione sono termini che appartengono ad alcune delle opere più celebri di Cesare Lombroso. Nel genio vi sarebbe della stravaganza, dell’esuberanza intellettiva ed intellettuale. Nella follia troverebbe posto molto della scaltrezza intuitiva della mente non tanto superiore, quanto eccellentemente diversa dalle altre e, quindi, destinata a...
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Pensando di riprendere in parte il positivismo di Comte e la filosofia fenomenistica settecentesca, John Stuart Mill ha, seppure indirettamente, dato adito ad una nuova teorizzazione che lambisce lo scientismo e che prova superare qualunque tentazione metafisica nella ricerca di una soluzione a quello che si potrebbe tranquillamente definire...
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Che cos’è un errore? Paradossalmente, nel tentare di rispondere a questa domanda, potremmo incappare proprio in uno sbaglio e, quindi, in un errore, dando luogo ad un cortocircuito in cui ci troveremmo invischiati come tra le mura di un non fuggibile labirintico percorso. Defatigante, deprimente e quindi domanda destinata...
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Il 18 floreale dell’anno II della Repubblica francese, Maximilien Robespierre pronuncia alla tribuna della Convenzione nazionale un discorso “Sui rapporti delle idee religiose e morali con i princípi repubblicani e sulle feste nazionali“. Prescindendo dall’abbondante dose di retorica patriottarda che l’Incorruttibile mette enfaticamente nel sua perorazione davanti ai deputati...
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Senofonte racconta che Socrate un giorno domanda ad Eutidemo se ha visto, e quindi anche letto, quella che era un tempo una epigrafe religiosa scolpita sulle mura del tempio di Apollo a Delfi: «Conosci te stesso» («Γνῶθι σεαυτόν», «Gnōthi seautón»). Il giovane allievo del filosofo ateniese risponde affermativamente. Ed...
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Prendiamo per esempio un bel cespuglio di rose. Siamo seduti su una comoda panchina, su un promontorio che dista qualche chilometro dal mare che, tuttavia, nonostante la distanza, si può vedere distintamente, tanto da scorgere persino chi è in spiaggia a fare i bagni di sole e i tuffi....
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La morale, il moralismo, i moralisti. Oggi intendiamo per lo più gli ultimi due in chiave prettamente negativa, associando pedanteria e vaniloquio a chiunque tenti di attraversare le lande desolate dell’indagine sui comportamenti umani entro questa esistenza che è un prodotto nostro fino ad un certo punto. Ma c’è...
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Dalle ipotesi alle tesi e da queste alla dimostrazione pratica, reale, quindi scientifica. Il passo è tutt’altro che breve, nonostante possa sembrare tale, perché dall’antica propensione per la metafisica la filosofia ve ne ha messo di tempo per arrivare ad una considerazione maggiore per un empirismo che si evolvesse...
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Edoardo Sanguineti sosteneva che l’odio di classe è necessario. Probabilmente l’unico tollerabile da una umanità che aspira al socialismo, quindi alla liberazione di tutti gli esseri viventi (andiamo oltre il concetto ristretto antropocentrico che ci riguarda…), perché l’altra parte, quella opposta al proletariato, alla povera gente, ergo i padroni,...
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Alcuni decenni prima del divampare della rivoluzione, si tiene in Francia un dibattito piuttosto serrato, anche se ancora molto elitario, sulla configurazione di una genealogia della Storia umana che permetta di strutturarla secondo categorie ben definite, osservando la possibilità di riscontrare cicli, corsi, ricorsi di avvenimenti che consentano di...
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Centrale nel pensiero agostiniano è il tema del male. Di per sé è un dilemma che il Manicheismo risolve come parte della dualità di cui è pervaso il mondo, mentre nella patristica cristiana si presenta come un vero e proprio problema filosofico-religioso che, senza essere mai del tutto risolvibile...
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Pressapoco nella prima metà dell’Ottocento la descrizione teleologica dell’esistente, che in questo caso era appellato come “Creato” con la ci rigorosamente maiuscola, fu affiancata da un filone critico che andò, via via che lo studio delle scienze naturalistiche prendeva campo e si diffondeva in buona parte dell’Europa e delle...
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La bellezza in quanto concetto è inesprimibile solamente a parole. Non solo perché siamo nel campo dell’astratto se ci riferiamo all’idea di bellezza in quanto tale, ma soprattutto perché questa astrattezza è prima di ogni altra cosa astrazione stessa dal contesto. Il bello è, soggettivamente, insito in qualunque manifestazione...
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Il creazionismo, a differenza dell’approccio razionalista, sottende nemmeno poi tanto velatamente – ad esempio nelle questioni che riguardano il diritto, la Legge con la elle maiuscola, le norme e i comportamenti regolamentati – il fatto che qualunque aspetto della nostra esistenza, oltre che l’essenza medesima di noi e del...
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Ci sono voluti almeno mille anni prima che, dalle origini del pensiero cosiddetto “occidentale“, si oltrepassasse la metafisica del dolore e, al di là di pensieri magici e di attribuzioni dello stesso alla sola sfera emotiva e ultrasensibile, lo si potesse, almeno materialmente, collocare nella sua sede originaria: il...
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Il bivio, la scelta, l’opzione, il dover per forza trovarsi davanti ogni giorno a decisioni che si devono prendere. All’altalena tra il sì e il no non si sfugge. Ben dentro gli ingranaggi di una macchina dell’esistente (e dell’esistenza), ogni essere vivente (e qui allarghiamo un po’ il campo...
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Può un metodo di conoscenza e, quindi, di acquisizione della stessa da parte di un soggetto esso stesso oggetto della conoscenza medesima, divenire un sistema logico per la comprensione dell’esistente? La risposta a questa domanda ci induce al tema che abbiamo voluto contenere nel quesito e che ora esponiamo:...
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I danni che possono fare le parole sono tantissimi. Perché le parole sono un mezzo, uno strumento attraverso cui esprimiamo le nostre idee, ciò che pensiamo, che vogliamo, che rifuggiamo. E, siccome sono un mezzo, a seconda dell’utilizzo che se ne fa, possono essere un ottimo veicolo di condivisione...
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Per discutere di quelli che paiono sovente due opposti, partiamo dalla logica della fede o dalla fede nella logica? Giochetti e calembour a parte, logica e fede sono in un rapporto molto stretto fin dagli albori della filosofia occidentale e dalle esperienze sempre più nuove di mutamento, nel bacino...
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La religiosità è prima di tutto un atteggiamento individuale nei confronti di un culto oppure è un sentimento, una forma di devozione nei confronti di una divinità? La domanda non è un trabocchetto, un tranello di un agnostico che si diverte a canzonare chi ha una fede e, quindi,...
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La lettura di molte opere di Marx, naturalmente compreso il caleidoscopio di stili letterari, filosofico-scientifici, analitico-didattici che fanno de “Il Capitale” una opera omnia dell’esercizio di scrittura preso di per sé, come pura passione ed anche come mezzo per la diffusione delle proprie idee, induce a ritenere, vista la...
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La tangibilità dell’esistente è il limite, il confine fisico in cui andiamo a sbattere ogni volta che proviamo ad indagare materialmente ciò che siamo, ciò che ci circonda, ciò che persino ci appare e che vogliamo verificare con la tattilità. Quando tocchiamo qualcosa e la maneggiamo, facendola girare tra...
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Wittgenstein pone un interessantissimo dubbio sull’univocità delle parole, sull’universalità del linguaggio. Noi siamo, per così dire, abituati a ritenere che, come sostiene Umberto Eco ne “Il nome della rosa“, alla fine della nostra fiera delle vanità conoscitive, delle cose possediamo solamente il nome (“…nomina nuda tenemus…“). Il concetto è,...
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Prima e dopo l’innatismo delle idee si situa quella che non è propriamente una parentesi empiristica, semmai una dottrina della conoscenza che ripropone non tanto la modestia di una razionalità che ammette i propri limiti, quanto la consapevolezza di questo semplice, elementare, autoevidente fatto. Ci troviamo nel bel mezzo...
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Dopo quaranta ore di tortura, gli aguzzini al soldo della Santa Inquisizione calano Tommaso Campanella dall’alto dove l’hanno issato. Legato per i polsi, sospeso sulla “culla di Giuda“, in quella che diventerà famosa come la “tortura della veglia” (“tormentum vigiliae“), il filosofo amico di Telesio, è costretto a fingersi...
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Senso, sensazione, sensibilità, senso comune, buonsenso, sensazionalità, sensismo. Insomma, la percezione prima di tutto. I cinque sensi come forma di conoscibilità tanto personale, profondamente legata ad una forma di intuizionismo soggettivo, interiore ed esteriore, quanto più genericamente sociale e collettiva. Parte da qui la riflessione su un tema filosofico...
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Unità ed indivisibilità. Il binomio appare con ricorrenza per la prima volta durante la Rivoluzione francese quando, con la caduta della monarchia, la nuova repubblica si proclama, al posto del re, il soggetto unificante della nazione e, in questa impersonificazione della rappresentanza popolare nella sua completezza, diviene l’indivisibile per...
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Avere coscienza significa, letteralmente, avere consapevolezza, visto che il termine proviene dal latino, dal verbo “conscire” e, più precisamente dal tema “scire“, da una radice che ci parla espressamente, in prima battuta, del “sapere” in quanto tale. Siamo abituati a locuzioni sullo “scibile” e, quindi, su ciò che si...
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Se ciò che esiste è fondamentalmente inconoscibile, dovremmo desumerne che qualunque arrovellamento sul significato dell’esistenza, della vita, della presenza della materia e del tutto che ci circonda sia pressoché un esercizio quasi retorico di mera dialettica fine a sé stessa. In realtà o, per meglio dire, utilizzando proprio questa...
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L’inconoscibilità dell’essere, di ciò che noi affermiamo esista “realmente“, quindi abbia il carattere di una oggettività materiale che arriva ai nostri sensi, si articola nel cammino del pensiero umano, soprattutto di quello occidentale, in declinazioni molto differenti fra loro. Ciò grazie ad interpretazioni che si sono susseguite nel corso...
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Roosevelt, nel momento più difficile della crisi americana del 1929, pronunciò una frase divenuta famosissima: «L’unica cosa di cui aver paura è la paura stessa». La paura della paura, insomma. Quella che non è strettamente legata a qualcosa di reale, ad una minaccia imminente, ma il timore che si...
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Vertiginosamente inimmaginabile, accarezzabile solo con una estensione orizzontale di un piano geometrico che si presume non finisca mai. Come qualcosa che è il contrario della forma, del confine, del perimetrato. L’infinito è imprendibile, inarrivabile e, per quanto si pensi ad un numero grande, di galassie, di pianeti, di materia...