• The Rocky Horror Picture Show. Quel sogno sulla liberazione sessuale

    I musical al cinema approdarono, ovviamente, con l’avvento del sonoro. Quello che viene considerato il primo film “parlato” della storia, Il cantante di jazz (1927) diretto da Alan Crosland con Al Jolson come protagonista, fu di fatto un musical. Seguirono le opere di Ernst Lubitsch con Maurice Chevalier e...
  • Süss l’ebreo. All’ombra della svastica

    La grande produzione artistica del cinema tedesco degli anni venti si andò spegnendo con l’avvento del sonoro, ma fu l’ascesa al potere di Adolf Hitler, tramite elezioni è bene ricordarlo, e Joseph Goebbels, potente Ministro del Reich per l’Istruzione pubblica e la Propaganda, a chiuderla definitivamente. In una prima...
  • Teza. L’Etiopia e il cinema

    Nel novembre del 1930 l’Etiopia, il regno più antico dell’Africa, nonché la prima terra cristiana della storia dell’umanità (vallo a spiegare ai razzisti finti cristiani di oggi…), salutò il nuovo Re, Tafarì Maconnèn destinato a diventare Hailé Selassié, il Re dei Re, Negus in lingua amarica. La sua incoronazione...
  • Quarto potere. Attacco al capitalismo

    Individuare il film più bello e importante di sempre è un’impresa affascinante quanto impossibile, poiché la valutazione non può prescindere dalle diverse epoche cinematografiche, dalle differenti latitudini e ovviamente dai gusti personali. Ma c’è un film che rientra in tutte le classifiche del mondo, e che, nel corso degli...
  • John Garfield. Il comunista suona sempre due volte

    Il “bello e dannato”, l’antieroe che ha guai con la giustizia, ma ha un cuore d’oro, il ribelle, rappresenta un classico del cinema statunitense: da James Dean a Marlon Brando, da Montgomery Clift a Paul Newman, da Steve McQueen a Sean Penn, da River Phoenix a Keanu Reeves. Una...
  • Aleksandr Dovženko. Il proletario comunista amante della natura

    “Che svago c’era? Chiesa e osteria. Ora c’è il circolo e la cinematografia” recitava più o meno così un vecchio proverbio sovietico; non casualmente visto che lo stesso Lenin definì il cinema “la più importante tra le arti”. Dopo la nascita dell’URSS, infatti, venne dato grande impulso alla “settima...
  • Francofonia. Manifesto in difesa della cultura

    Tra i cineasti contemporanei, sempre più appiattiti su effetti non sempre così speciali, è emersa la figura di un autentico poeta dell’immagine, difficilmente catalogabile secondo le regole del cinema tradizionale, il suo nome è Aleksandr Sokurov autore tra gli altri di Arca Russa (2002) girato in un unico piano...
  • La grande bellezza. Vecchia, piccola borghesia

    Negli ultimi decenni i registi del nostro Paese hanno cercato, con alterne fortune, di liberarsi da una parte della tradizione autorevole quanto ingombrante dei protagonisti del neorealismo e del cinema impegnato degli anni settanta, dall’altra della pratica del cinema commerciale, scarso sul piano artistico e culturale. Tentativi, il più...
  • Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti. Tra regimi militari, natura e tradizioni

    Capolavoro o “film da festival”? Questa la domanda che molti si sono posti dopo l’assegnazione della Palma d’oro al 63º Festival di Cannes al film Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti del regista thailandese Apichatpong Weerasethakul. Il cinema in Thailandia arrivò tardi rispetto ad altri Paesi...
  • Star Wars. La saga delle “Guerre stellari”

    Una saga o serie cinematografica è un insieme di film legati da una sequenzialità o successione. Un formato che nacque negli anni venti, nei paesi nordici. All’inizio l’intera saga veniva “compressa” in un’unica “lunga” pellicola, da ricordare Gunnar Hedes saga (The Blizzard, 1923), in parte perduto e inedito in...
  • I misteri di un’anima. Il film mancato di Freud

    Nell’aprile del 1908 a Salisburgo, in Austria, si tenne il Primo congresso internazionale di Psicoanalisi. In quei mesi la notizia, oltrepassando di poco le Alpi, passò inosservata, ma col trascorrere degli anni trovò un posto nella Storia. In quell’occasione, infatti, vennero messe le basi della psicoanalisi grazie ad un...
  • Charlie Chaplin. Protagonista del novecento

    TERZA PARTE Passato alla United Artits, Chaplin iniziò a pensare a progetti sempre più ambiziosi che non necessitavano di un cast fisso. Tuttavia, prima di dedicarsi a quei progetti, decise di realizzare un film capace di lanciare definitivamente, con un ruolo di grande rilievo, la carriera di Edna Purviance....
  • Charlie Chaplin. Un Vagabondo chiamato Charlot

    SECONDA PARTE In un solo anno, il 1914, Charlie Chaplin era divenuto uno dei massimi esponenti di Hollywood e, lasciata la Keystone (con “strazio” come scrisse nella sua autobiografia), riuscì ad ottenere un contratto con maggiore libertà di azione e 1250 dollari alla settimana dalla Essanay. Fondata nel 1907...
  • Charlie Chaplin. Le origini del mito

    PRIMA PARTE Negli Stati Uniti d’America nel 1907 si scatenò, intorno al cinema, la cosiddetta “guerra dei brevetti”. Thomas Alva Edison, infatti, deteneva i diritti relativi alle cineprese prodotte negli USA e, dopo aver fondato nel dicembre del 1908 la Motion Picture Patents Company (MPPC, conosciuta anche come Edison...
  • Glauber Rocha. L’estetica della fame

    “Esistono poveri in tutto il mondo, ma in certi Paesi i poveri sono più poveri. La povertà italiana, tedesca, francese, svedese e americana è certamente molto diversa da quella dell’America del Sud… in Brasile per qualcuno anche le favelas sono troppo care…” con queste parole l’ex Presidente brasiliano Luiz...
  • Ousmane Sembène. La voce del continente nero

    Benché il cinema giunse in Africa con i Lumière, fino agli anni sessanta del secolo scorso le immagini più diffuse del continente nero erano quelle della famiglia bianca di Tarzan in una giungla di fantasia. La colonizzazione era totale. Poi arrivò Ousmane Sembène o, alla senegalese Sembène Ousmane, poiché...
  • Forough Farrokhzad. La madre del cinema iraniano

    Tutti i paesi hanno avuto uno o più “padri” del cinema. La Francia può vantare i fratelli Lumière e Georges Méliès, gli Stati Uniti David Wark Griffith, l’Italia Anton Giulio Bragaglia, l’Unione Sovietica Dziga Vertov e Sergej Ėjzenštejn, la Danimarca Carl Theodor Dreyer, il Brasile Humberto Mauro prima e...
  • Assia Djebar. La rivincita delle donne arabo-musulmane

    In Algeria, come in altri paesi colonizzati, la cinematografia nazionale si sviluppò solo dopo l’indipendenza. Prima di allora le uniche immagini del Paese erano quelle girate dal collaboratore dei fratelli Lumière Félix Mesguich (Algeri, 16 settembre 1871 – Parigi, 25 aprile 1949), poi autore nel 1898 della prima pubblicità...
  • Yilmaz Güney. La via del popolo curdo

    Imrali, una piccola isola della Turchia collocata nel sud del Mar di Marmara, è tristemente nota per essere la prigione di massima sicurezza di un solo detenuto, Abdullah Öcalan il leader del Partîya Karkerén Kurdîstan (PKK). Il rivoluzionario curdo giunse in Italia il 12 novembre del 1998 accompagnato dall’allora...
  • Soy Cuba. Toppo bello per la sola propaganda

    A Cuba il cinema arrivò nel gennaio del 1897 grazie all’infaticabile Gabriel Veyre (Septème, 1 febbraio 1871 – Casablanca, 13 gennaio 1936), rappresentante dei fratelli Lumière che in quell’anno portò “la nuova invenzione” anche in Asia, soprattutto in Giappone. La prima proiezione avvenne all’Avana e il mese successivo fu...
  • Hitler un film dalla Germania. Processo al Führer

    Cancellata dal Nazismo, la cinematografia tedesca stentò a ravvivarsi anche dopo la Seconda guerra mondiale. Nella Repubblica Democratica Tedesca la scarna produzione (nel 1946 vennero realizzati solo 9 film) alternava pellicole con qualche ambizione artistica sotto il controllo sovietico (Rotation diretto da Wolfgang Staudte nel 1949) a film con...
  • Moustapha Akkad. Il regista dell’orgoglio mussulmano

    Nel mondo cinema gli anni settanta furono anni di grande fermento, anche grazie ad una varietà di produzione senza eguali. Si andava dai film politicamente impegnati (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in paradiso, Novecento) alla satira antimilitarista (M*A*S*H, Comma 22);...
  • Novecento. La lotta di classe in Italia

    Negli anni settanta, mentre andava delineandosi la New Hollywood e si affacciavano sul grande schermo talenti unici come George Lucas e Steven Spielberg, i produttori statunitensi, da sempre interessati ad attirare nella propria orbita autori del vecchio continente, erano alla ricerca di giovani registi europei. Uno su tutti veniva...
  • El topo. Il protagonismo degli ultimi

    Tra la fine degli anni sessanta e i primi anni settanta i sudamericani Fernando Ezequiel Solanas e Octavio Getino, autori del documentario sulla storia dell’Argentina La hora de los hornos (L’ora dei forni, 1968) ispirato alle teorie di Frantz Fanon e dedicato a Che Guevara, lanciarono l’idea del cosiddetto “Terzo...
  • Kurt Gerron. Vittima dell’orrore nazista

    L’avvento del Nazismo pose fine ad una grandiosa, e probabilmente irripetibile, stagione del cinema tedesco. La libera espressione, le sperimentazioni, l’arte non avevano più cittadinanza nella Germania di Hitler. Alcuni artisti aderirono colpevolmente al regime come Emil Jannings e Werner Krauss, ma un’intera generazione di registi, attori e sceneggiatori...
  • L’udienza. Vietato parlare col Papa

    Fino agli anni ’60 il cinema italiano aveva decritto la religione, e nello specifico il cattolicesimo, con ricostruzioni storiche più o meno fedeli da Francesco, giullare di Dio (1950) di Roberto Rossellini a Il Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini, ma lo sberleffo al potere ecclesiastico era...
  • Amarcord. Nulla di più felliniano

    Il cinema italiano è tra i più conosciuti ed apprezzati al mondo, al punto da essere anche quello più premiato nella notte degli Oscar. Ben quattordici volte, infatti, un film italiano si è aggiudicato la statuetta per il Miglior film straniero. Quattro di questi furono diretti da Federico Fellini...
  • Zero Mostel. Una risata (comunista) li seppellirà

    In piena guerra fredda, negli USA si sviluppò un’autentica “caccia alle streghe” o meglio una “caccia ai comunisti”. Ad essere colpito fu anche il mondo del cinema. Tutto iniziò con le deposizioni al Congresso di Ronald Reagan, Gary Cooper e Robert Taylor, che accusarono numerosi colleghi di simpatie comuniste....
  • Emil Jannings. Quel nazista da Oscar

    Tra le due guerre mondiali in Germania si svilupparono diverse correnti cinematografiche: dal celeberrimo espressionismo all’astrattismo, dal kammerspiel (letteralmente “Dramma da camera”) al realismo psicologico tedesco (noto anche come Nuova oggettività o Nuovo realismo). Ma se negli Stati Uniti veniva creato il divismo e in Unione Sovietica si ricorreva...
  • Buster Keaton. Ridere è un modo per pensare

    TERZA PARTE Il passaggio dal muto a sonoro fu uno dei più sensazionali eventi nella storia del cinema, nulla sono a confronto il colore o il 3D. L’avvento del sonoro portò nuovi sogni (come ascoltare la voce dei propri beniamini) e nuovi generi (ad esempio il musical grazie a...
  • Buster Keaton. Ridere è una cosa seria

    SECONDA PARTE La tipica lunghezza del film comico negli anni ’20 era di due bobine (circa venti minuti), le quali spezzavano il racconto esattamente a metà. Passare da l corto al lungo o mediometraggio, quindi, non rappresentava un problema tecnico, bensì un problema narrativo e di struttura del film....
  • Buster Keaton. L’uomo che non sorrideva mai

    PRIMA PARTE Con la Prima guerra mondiale il cinema subì importanti trasformazioni: da un lato il cinema statunitense superò, nel favore del pubblico, quello europeo (anche grazie al declino della cinematografia francese e di quella italiana), dall’altro crebbe la necessità di consolidare il linguaggio espressivo avviato da David Wark...
  • Il lato oscuro del sogno americano

    Il cinema è quasi per definizione una finzione, un’abile messa in scena, ma i primi film della storia proiettati gli ultimi giorni del 1895 dai fratelli Auguste e Louis Lumière, da L’uscita dalle officine Lumière (La Sortie de l’usine Lumière) a L’arrivo di un treno alla stazione di La...
  • Karen Morley. Bella, brava e comunista

    Nel settembre del 1919 negli Stati Uniti d’America vennero fondati due partiti comunisti, da una parte il Communist Party of America formato prevalentemente dagli immigrati europei, dall’altra il Communist Labour Party costituito dagli americani della sinistra socialista. Gli iscritti complessivamente erano tra i 20.000 e i 40.000. Nel 1921...
  • Don Camillo. In una fetta di terra grassa e piatta

    Nel 2008, in occasione delle Giornate degli Autori ospitate all’interno della Mostra del cinema di Venezia, critici e storici cinematografici stilarono l’elenco dei 100 film italiani da salvare o più correttamente l’elenco delle “100 pellicole che hanno cambiato la memoria collettiva del Paese tra il 1942 e il 1978”....
  • Quella danza censurata dai colonnelli

    Le colonne sonore, le canzoni, i temi musicali sono parte integrante di un film. Da Via col vento a Indiana Jones, da Amarcord a Star Wars, da Il dottor Zivago a Colazione da Tiffany, passando per il tema dei film di 007 la musica è stata indiscussa protagonista, ma...