Air Italy non vola più: 1500 senza lavoro

L’ex compagnia dell’Aga Khan e Qatar Airways sceglie la liquidazione in bonis per evitare altre perdite. Sindacati contro i ritardi del governo: da settimane le nostre denunce. Laghi (ancora) commissario

Non c’è pace nei cieli italiani. Con Alitalia in procedura commissariale da quasi tre anni, ieri è arrivata la liquidazione volontaria in bonis di Air Italy.

L’ex Meridiana, la compagnia area dell’Aga Khan – che partì con Alisarda negli anni ’60 quando il principe ismailita ha inventato dal nulla Porto Cervo e ha lanciato la Costa Smeralda – con base in Sardegna che dal settembre 2017 è affiancata da Qatar Airways alla pari – 49% di azioni per i vincoli europei che non permettono di controllare due compagnie in stati diversi – ha deciso di interrompere l’attività: da oggi aerei a terra mentre fino 25 febbraio voli confermati negli stessi orari ma con altri vettori, mentre i passeggeri che hanno prenotato collegamenti in partenza in date successive al 25 febbraio saranno riprotetti o rimborsati. Compare sul sito della compagnia, che ha messo in chiaro solo questa comunicazione: tutto il resto non esiste più.

Era solo il febbraio 2018 quando era stato annunciato un piano di rilancio con aerei e voli a lungo raggio (New York) con base Malpensa. Ma il piano è fallito e i due soci hanno deciso di chiudere la società per non perdere altri soldi con la liquidazione in bonis dei creditori visto che «a seguito della presentazione del budget per il 2020 da parte del management, gli azionisti hanno richiesto un’analisi approfondita da parte di esperti indipendenti, che ha evidenziato la mancanza di concrete prospettive di qualsiasi miglioramento per il futuro».

Piccolo particolare: la sorte dei 1.200 dipendenti diretti, di cui 550 in Sardegna, che ora sono ad un passo dal licenziamento. Il presidente della società Roberto Spada si è limitato a comunicare loro il benservito con una lettera in cui parla di «scelta difficile ma necessaria».

Il governo, con la ministra dei Trasporti Paola De Micheli, ha tentato di bloccare ogni decisioni quando, già in mattinata, l’ipotesi della liquidazione si era fatta concreta. Ma i soci, riuniti in assemblea in videoconferenza tra Milano e Doha, hanno tirato dritto. Di fronte a una perdita stimata di 230 milioni di euro nel 2019 – il 70% del fatturato atteso intorno ai 330 milioni – gli azionisti, Alisarda con il 51% e Qatar Airways con il 49%, hanno deciso all’unanimità di mollare. La strada scelta è quella della liquidazione in bonis, un percorso che prevede il pagamento di tutti i dipendenti e dei creditori. Già nominati i due liquidatori: sono il professor Enrico Laghi – per lui l’ennesima nomina da commissario dopo quelle per Alitalia e Ilva con compensi complessivi milionari – e Franco Lagro. Saranno loro a dover far fronte a tutte le passività maturate, comprese quelle nei confronti dei dipendenti.

«Apprendiamo di una tardiva convocazione dell’azienda mentre i ministeri erano stati informati da settimane attraverso le nostre denunce – afferma il segretario nazionale della Filt Cgil Fabrizio Cuscito – . La messa in liquidazione di Air Italy è l’ennesimo atto predatorio da parte di imprese straniere. Ci auguriamo che la giustizia faccia chiarezza sulla gestione di Air Italy che a fronte dell’ennesimo sacrificio dei lavoratori negli ultimi anni ha sperperato tutte le risoese. Ci mobiliteremo con ogni tipo di azione consentita perché i posti di lavoro siano tutelati, a cominciare dallo sciopero nazionale del settore il 25 febbraio, a cui ne seguiranno altri se la situazione non dovesse migliorare».

«Il governo – incalzano unitariamente Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt – trovi una soluzione immediata per i lavoratori di Air Italy. Con la liquidazione sono 1.500 i lavoratori per i quali non abbiamo certezza degli ammortizzatori: il fondo del trasporto aereo non è stato rifinanziato». All’attacco anche Anpav, sindacato degli assistenti di volo: «questa crisi è soprattutto frutto di ripetute scelte manageriali errate».
La ministra De Micheli ha già convocato i due liquidatori per oggi con la sottosegretaria sarda al Mise Alessandra Todde (M5s) e il presidente dell’Enac Nicola Zaccheo: «La decisione della compagnia di liquidare la società è gravissima», ha dichiarato De Micheli.

MASSIMO FRANCHI

da il manifesto.it

foto: screenshot

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