Ci ha lasciati anche lei, l’interprete di tante emozioni, passioni, brividi e slanci di gioia della canzone popolare, sociale, di un proletariato che si è evoluto nel tempo ma che rimane sempre la classe degli sfruttati.
Giovanna Marini non c’è più. Ma di lei rimane a tutte e tutti noi la splendida voce che ha poeticamente cantato e reso vibrante la lotta della povera gente: dalle fabbriche alle scuole, dall’emarginazione di qualunque diversità all’esaltazione di qualunque particolarità.
Una icona culturale, femminile, per una sinistra che si è smarrita e che deve ritrovarsi. Per una classe che si riconosce poco in sé stessa e che deve riacquistare fiducia e coscienza.
Anche con la stupenda voce di Giovanna a cui mandiamo un bacio, a cui diamo l’ultimo, estremo saluto.
RED.
9 maggio 2024