Quando il criminale è uno di noi

Messina, lei lo lascia e lui le dà fuoco: 22 enne ricoverata con ustioni gravi sul 60% del corpo. E’ successo stamattina. La notizia non ha commenti. Se fosse...

Messina, lei lo lascia e lui le dà fuoco: 22 enne ricoverata con ustioni gravi sul 60% del corpo.
E’ successo stamattina.
La notizia non ha commenti.
Se fosse stato un immigrato vi sarebbero tutte le prese di posizione contro l’invasione, la richiesta di espulsioni e Minniti che spiega perché riaprire i CIE.
Se fosse stato possibile trasformare quel criminale in un capro espiatorio – come sono oggi gli immigrati – tutto funzionerebbe a meraviglia nella macchina collettiva che mette il male al di fuori di noi ed esorcizza così ogni problema.
Invece qui , un ragazzo di 24 anni: rimane solo lo sgomento, la rabbia e la disperazione pronta a scagliarsi con maggiore violenza non appena vi sarà qualche episodio in cui si potrà accusare un immigrato di aver fatto qualche nefandezza.
Si dice che il problema sono migranti, invece il problema siamo noi italiani: incapaci di riconoscere le ragioni della nostra disperazione cerchiamo e creiamo capri espiatori e così facendo peggioriamo la nostra situazione. Ci diamo spiegazioni consolatorie del perché stiamo male, non individuiamo la strada attraverso cui risolvere i problemi e consideriamo oggetti le altre persone: da bruciare se è una donna che ci abbandona, da buttare a mare se è un migrante che viene “a casa nostra”.
Ci danno fastidio i poveri, mentre il problema sono i ricchi. Questa è l’elementare verità che va scritta su ogni muro. Quando abbiamo lottato collettivamente contro i ricchi e lo sfruttamento, per una società di liberi e di eguali, eravamo tutti e tutte più felici e nessuna donna veniva bruciata. Noi comunisti e comuniste siamo impegnati affinché questo sano conflitto di classe contro l’ingiustizia riprenda e così si possa affermare la civiltà contro la barbarie. Questo è il nostro augurio per il 2017.

PAOLO FERRERO
Segretario nazionale di Rifondazione Comunista

da www.rifondazione.it

foto tratta da Pixabay

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Diritti delle donne

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