Boccia a Di Maio: «Le pensioni non sono la priorità»

Lo stop di Confindustria. Gli imprenditori freddi sulle proposte del ministro del Lavoro: «Prima l'occupazione dei giovani». Nannicini (Pd): «Dal taglio agli assegni d'oro solo 115 milioni, e non il miliardo previsto dal vicepremier»

La Confindustria non appoggia le recenti prese di posizione del ministro Luigi Di Maio sulle pensioni. Ieri il presidente Vincenzo Boccia è stato chiaro: «Le pensioni sono una questione ma non possono essere la questione prioritaria del Paese», ha detto interpellato a margine dell’assemblea di Unindustria Torino. «È evidente – ha proseguito – che in questo paese bisogna parlare di lavoro e di giovani mettendoli al centro dell’attenzione e per farlo abbiamo bisogno da un lato di avere attenzione a politiche per i giovani con piani di inclusione nella Pa e nel mondo privato e dall’altro rendere competitive le imprese italiane affinché possano creare occasioni di lavoro strutturali».

Intanto Tommaso Nannicini, del Pd, ha calcolato i proventi di un possibile taglio alle pensioni d’oro: «Solo 115 milioni, non il miliardo annunciato dal ministro Di Maio – ha detto – L’Inps eroga assegni pensionistici per più di 5 mila euro netti al mese a circa 30 mila persone (per Lega e M5s sono quelle d’oro) e se consideriamo ad esempio un pensionato di 68 anni, con assegno mensile pari a poco meno di 6 mila euro, la parte di pensione non giustificata dai contributi versati, che il governo ha promesso di tagliare, corrisponde a circa 300 euro netti al mese. Se taglio sarà, quindi – prosegue Nannicini – la sua pensione scenderebbe a poco meno di 5.700 euro. Il gettito complessivo di un intervento di questo tipo può essere stimato attorno ai 115 milioni di euro e non il miliardo con cui il ministro Di Maio continua a promettere di finanziare il reddito di cittadinanza».

«Peccato che – conclude l’esponente Pd – con la flat tax, contenuta nel contratto di governo, la pensione del nostro, appena decurtata di circa 300 euro, non solo tornerebbe ai livelli precedenti ma addirittura aumenterebbe di circa 1.700 euro. Dalla pensione d’oro a quella di diamante».

RED. ECO.

da il manifesto.it

foto tratta da Pixabay

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