Muhammar Gheddafi

  • Il martirio degli ultimi nella Cirenaica dimenticata

    Niente a volte è più ingannevole della geografia. Stretta tra Bengasi e Tobruk, negli anni Novanta Derna mi apparve, scendendo dall’altopiano verso il mare, alla fine di una gola fatta di pareti verticali percorsa dallo uadi che veniva dal Gebel al Akhdar irrigando palmeti, frutteti, agrumeti. Credo che oggi,...
  • Su Ustica troppi silenzi, anche della Nato

    Finalmente Giuliano Amato ha vuotato il sacco, o meglio, quel poco che sapeva sulle responsabilità di chi il 27 giugno 1980 fece precipitare nel Tirreno un DC9 dell’Itavia con 81 passeggeri a bordo in volo da Bologna verso Palermo. Va detto che Amato – ogni volta che era stato...
  • Una nuova commissione d’inchiesta per Ustica

    Di nuovo c’è ben poco. Ma, almeno, l’intervista di Giuliano Amato a “la Repubblica” ha il merito di riportare all’attenzione dell’opinione pubblica e dei governi quella verità sottaciuta nel migliore dei casi, depistata in quello peggiore e che, per lungo tempo, fu il substrato su cui si costruirono una...
  • Abbandono e morte nel deserto di nessuno

    Il colonialismo europeo, che a suo tempo ha fatto del Vecchio continente il dominatore di quasi tutto il mondo (eccezion fatta per la Persia, la Cina e il Giappone, pur notevolmente influenzati dalla primissima economia capitalista otto/novecentesca), oggi trova la sua espressione più confacente ai nuovi interessi geopolitici e...
  • Import-escort, il mito della «sua» politica estera

    Se ne è andato, nel bene e nel male, unico anche nel peggio. Che da anziano era apparso a molti persino il meno peggio. In realtà è stato il primo e più avanzato dei populisti europei, così avanti da anteporre i suoi interessi personali e delle sue aziende a...
  • Draghi, libico e soddisfatto

    «Sul piano dell’immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia…». Diciamolo francamente, le parole del presidente del consiglio Mario Draghi in missione d’affari a Tripoli da Dabaiba, l’ultimo leader tripolino da noi accreditato dopo lo sponsorizzato...
  • Libia, troppi pescano nel torbido

    Quando ci sono in gioco vite umane sequestrate, non c’è prezzo che tenga. Lo sappiamo bene noi de il manifesto e lo rivendichiamo, avendo a mente, e dentro di noi, la drammatica vicenda che ha riguardato il rapimento della nostra inviata Giuliana Sgrena in Iraq nel 2005 – come...
  • Perché l’«interesse nazionale» non va in missione

    L’interesse nazionale, quello vero, non va in missione. Il dibattito sulle missioni militari all’estero di oggi alle commissioni esteri e difesa dovrebbe servire a una riflessione seria sulla visione strategica del nostro Paese. In concreto si parla di aumentare i costi militari che nel 2019 hanno già sfiorato il...
  • Ustica, i familiari delle vittime: “Tanta rabbia ma non perdiamo la speranza”

    Quarant’anni di lavoro instancabile, ma anche di amarezze e di pena. Perché ricordare la strage che portò via il 27 giugno 1980 le 81 persone imbarcate sul Dc9 dell’Itavia abbattuto al largo di Ustica è doloroso, anche a distanza di tanto tempo. Un bagno di sofferenza, e di rabbia,...
  • La crisi siriana dentro lo scacchiere mediorientale

    Per comprendere appieno quanto sta avvenendo in queste ore in Siria, occorre fare un breve salto indietro nel tempo, perché gli schemi di guerra si ripetono ormai con una sfibrante similarità da rendere evidente una linea di condotta dell’imperialismo multipolare (russo e americano essenzialmente, contrapposto oggi diversamente rispetto al...
  • Moustapha Akkad. Il regista dell’orgoglio mussulmano

    Nel mondo cinema gli anni settanta furono anni di grande fermento, anche grazie ad una varietà di produzione senza eguali. Si andava dai film politicamente impegnati (Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, La classe operaia va in paradiso, Novecento) alla satira antimilitarista (M*A*S*H, Comma 22);...
  • Alla guerra, alla guerra!

    Mentre l’ambasciata USA a Roma non trova di meglio che intromettersi nelle vicende referendarie italiane sostenendo il Sì alle deformazioni costituzionali, il governo italiano rompe gli indugi e si presenta sul teatro di guerra libico come protagonista inviando sul posto una portaerei e un nucleo di paracadutisti. E’ necessario...