La nostra Primavera referendaria e amministrativa

Arriva la primavera. Per noi, che ci occupiamo quotidianamente di politica, significa l’inizio di una stagione politica che ci vedrà impegnati sia sul fronte referendario che su quello delle...

Arriva la primavera. Per noi, che ci occupiamo quotidianamente di politica, significa l’inizio di una stagione politica che ci vedrà impegnati sia sul fronte referendario che su quello delle elezioni amministrative.
I temi che si andranno a toccare e ad intrecciare da qui ad ottobre saranno i più svariati: dalle trivellazioni marine fino alla controriforma costituzionale del governo Renzi, passando per la tornata del voto sulle più grandi città del Paese ma anche in piccoli centri dove sarà davvero interessante saggiare la tenuta del partito di maggioranza relativa, i contraccolpi che subirà o farà subire, il comportamento del movimento grillino e gli esperimenti tutti da verificare che stanno prendendo faticosa forma a sinistra.
In particolare, però, in questi giorni abbiamo discusso anche da queste pagine su Internet dell’appuntamento più vicino temporalmente, quello del referendum contro le trivelle.
Il silenzio è stato leggermente rotto dalle dichiarazioni della Conferenza episcopale italiana che ha dichiarato la propria neutralità e che, ancora una volta, non ha perso occasione per esprimere la sua “opinione” nei confronti di fatti che interessano esclusivamente il popolo italiano e non quello dello Stato della Città del Vaticano. Ma, tant’è, il cardinale Bagnasco ha proferito parola e per fortuna ha fatto pochi danni questa volta, se non altro perché ha invitato alla conoscenza, alla consapevolezza, al voto, quindi, ponderato e non espresso sulla base di una superficiale acquisizione di informazioni o per sentito dire.
Il referendum sulle trivelle è il primo passaggio di una verifica doppia: primo punto, con assoluta mancanza di informazione, boicottaggio elettorale del Partito democratico, inviti all’astensione dal voto e così via, vedremo se andranno a votare almeno il 50% più uno degli aventi diritto e, quindi, se il quesito sarà valido; secondo punto, se dovesse prevalere il SI’ (come ci auguriamo), sarebbe ovviamente una sconfitta per il governo e anche per il partito del presidente del Consiglio che in queste ore hanno con grande entusiasmo caldeggiato la discesa al mare non contro le trivelle ma per evitare proprio che gli italiani votino al referendum che hanno dovuto convocare su richiesta di regioni peraltro governate proprio dal PD.
Quindi, la primavera del 2016 si annuncia un momento di grande interesse politico. La partita delle elezioni amministrative si giocherà tutta in maggio e ai primi di giugno avremo i verdetti. Qui il PD fa un test nazionale vero e proprio di tenuta o di caduta del proprio consenso.
In politica non si fanno auguri e non si ricevono nemmeno. Saranno gli spogli delle urne a dirci quale sarà la volontà popolare. Ma se si potesse augurarsi uno scenario differente da quello che probabilmente vivremo, dovremmo pensare ad una espressione di consensi che vada nella direzione opposta tanto dell’accondiscendenza verso le politiche del governo quanto verso una opposizione autoritaria e per niente alternativa come quella del Movimento 5 Stelle.
Purtroppo la sinistra, i comunisti e le forze alternative che tentanto operazioni forzose di unità, non sono omogenee in questo sforzo su tutto il territorio nazionale. Non aiuta nemmeno il fatto che si tratta di elezioni locali e, quindi, la frammentazione viene accentuata dal carattere autonomistico della competizione.
Eppure servirebbe quel “quarto polo” che riunisca senza costringere nessuno alla cancellazione della propria identità che è programma politico e ideale, piuttosto che avventure di partiti vecchi spacciati per nuovi e leggermente allargati a settori di nostalgia ulivista. L’impossibilità di ricreare i vecchi schemi del recente passato è una evidenza che qualcuno non vuole vedere. Così facendo si ritardano solo i tempi e si aprono maggiori ferite e divisioni che potrebbero, invece, essere sanate se ci fosse il concorso della buona fede di tutti.
Col sole e i profumi di campo e di mare della primavera, al lavoro e alla lotta! Aprile e giugno ci attendono…

MARCO SFERINI

20 marzo 2016

foto tratta da Google immagini – Wikipedia

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