La “Coalizione popolare” verso le europee

Lettera del Segretario nazionale di Rifondazione Comunista
Manifestazione antifascista a Sesto San Giovanni (gennaio 2019)

Care compagne, cari compagni

vi scrivo per fornire aggiornamenti rispetto al lavoro che ci vede impegnati come partito nella costruzione della coalizione in vista delle elezioni europee.

Stiamo lavorando per concretizzare la proposta politica – uno schieramento di sinistra e popolare alternativo a tutti i poli esistenti – e gli obiettivi che abbiamo definito nell’ultimo Comitato Politico Nazionale del 27 e 28 ottobre 2018 e nella riunione della Direzione nazionale del 16 dicembre 2018 (documento approvato).

Il nostro obiettivo continua a essere quello di tradurre alle elezioni europee questa proposta in una lista unitaria in Italia che raccolga tutte le soggettività di sinistra e di movimento che si collocano sul piano della critica radicale dei trattati europei e dell’UE. Portiamo avanti questo orientamento nel Partito della Sinistra Europea, nel GUE/NGL e sul piano nazionale. E’ un obiettivo che è condiviso dalla stragrande maggioranza dei partiti comunisti in Europa con cui abbiamo promosso l’appello “per un’Europa delle lavoratrici, dei lavoratori e dei popoli“.

La costruzione di uno schieramento che unifichi le soggettività della sinistra popolare, civica, di classe, antiliberista, anticapitalista, ambientalista, femminista, civica, è fondamentale nel nostro paese per contrastare l’affermazione della destra razzista e xenofoba e sviluppare un’opposizione politica e sociale al governo gialloverde che abbia un segno diverso da quella confindustriale di PD e centrodestra. Non si tratta soltanto di superare lo sbarramento antidemocratico del 4% ma di far emergere una credibile alternativa popolare, antiliberista, antifascista e antirazzista nel nostro paese.

Con grande pazienza unitaria come Rifondazione continuiamo a lavorare quindi per una coalizione dentro la quale possano ritrovarsi tutte le soggettività politiche, sociali, culturali e sindacali interessate e disponibili.

Dopo l’appello e l’assemblea del 1 dicembre promossi dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris abbiamo proseguito il confronto a partire dal comune obiettivo di costruire un “fronte popolare ampio” che si collochi in Italia e in Europa su una posizione di fermo contrasto del nazionalismo e del razzismo e al tempo stesso in netta rottura programmatica con le politiche neoliberiste e antipopolari. Un fronte che riunisca quelle/i che si battono per l’attuazione della Costituzione, per i beni comuni e i diritti di tutte/i. Ovviamente si tratta di una proposta politica alternativa rispetto al listone proposto da Calenda-Martina-Zingaretti che costituisce l’ennesima riproposizione delle politiche fin qui condotte dal PD e dal centrosinistra.

Con Luigi De Magistris condividiamo da 7 anni l’esperienza del governo di una grande città come Napoli con una coalizione che ha battuto centrosinistra, centrodestra e M5S. Un’esperienza che – senza mitizzazioni e senza leaderismi – costituisce sul piano politico un esempio positivo di alternativa. Con De Magistris condividiamo l’idea che ci sia bisogno di coniugare unità e credibilità.

Si è avviato il percorso con la costituzione di  tre gruppi di lavoro (organizzazione, comunicazione, programma) e di un coordinamento che vedono la partecipazione  delle formazioni e soggettività che per ora hanno dato la loro disponibilità, tra cui Rifondazione Comunista, DeMa, L’Altra Europa, Diem25, Sinistra Italiana, Partito del Sud, Rete delle Città in Comune, varie liste civiche e associazioni.

Noi siamo impegnati per allargare il coinvolgimento anche ad altre formazioni che per ragioni diverse – “Potere al popolo”, PCI e Sinistra Anticapitalista, Possibile – devono ancora decidere se partecipare o meno al confronto programmatico e alla coalizione.

E’ nostro impegno è quello di operare per superare ogni chiusura settaria e logiche di opposti veti sulla base di un confronto volto a valorizzare gli elementi di unità programmatica che costituiscono un comune denominatore, a partire per esempio dalla parola d’ordine della disobbedienza ai trattati europei che – da lungo tempo proposta da Rifondazione – è oggi  ampiamente condivisa (da Pap fino a Diem25).

Le stesse indicazioni programmatiche del Partito della Sinistra Europea, del Green New Deal di Diem25, del documento di Lisbona (sottoscritto da France Insoumise, Podemos e Bloco De Esquerda), dell’Altra Europa costituiscono un patrimonio di proposte che possono essere oggetto di utile convergenza invece che di contrapposizione. D’altronde in tutta Europa formazioni diverse si presentano in coalizione e condividono tutte insieme con noi l’appartenenza al gruppo parlamentare del GUE/NGL, l’unico che può orgogliosamente rivendicare di aver sempre contrastato le politiche di austerità neoliberiste.

Noi di Rifondazione Comunista non partiamo dall’anno zero sui temi europei. Ricordo il nostro coerente e lungimirante no ai trattati europei fin da Maastricht, il nostro ruolo fin dalla fondazione del Partito della Sinistra Europea di cui oggi Paolo Ferrero è vicepresidente, il lavoro portato avanti dalla nostra europarlamentare Eleonora Forenza nel GUE/NGL nell’ultima legislatura.

L’appello lanciato da Luigi DeMagistris costituisce una base di partenza e ora si tratta di definire unitariamente programma, nome/logo, criteri per la formazione delle liste, strumenti di partecipazione e forme organizzative.

Noi stiamo spingendo per definire rapidamente gli elementi fondamentali su cui costruire la lista in modo da avere il tempo per discuterne negli organismi del partito e poi partire per una lunga campagna elettorale che per essere efficace deve cominciare al più presto a partire dalla convocazione entro febbraio di una grande assemblea nazionale.

Stiamo discutendo se tentare il pesantissimo impegno della raccolta firme (150.000 di cui 30.000 per collegio e almeno 3.000 in ogni regione)o inserire i simboli dell’Altra Europa o della Sinistra Europea all’interno del  nuovo simbolo al fine della presentazione. Il vantaggio della raccolta firme è quello del contatto diretto e capillare con centinaia di migliaia di persone che consente di far conoscere il simbolo e la proposta politico-programmatica.

Sappiamo che una lista unitaria impone la necessità di far conoscere un nuovo simbolo e sappiamo quanto sia faticoso però è evidente che non si sfugge a questa difficoltà se vogliamo riunire le forze e a presentare una lista che alle europee – e in eventuali elezioni politiche anticipate – possa tentare di superare gli sbarramenti imposti da leggi elettorali antidemocratiche.

I tempi sono stretti e non certo per nostra responsabilità visto che da lungo tempo indichiamo la necessità di un processo unitario.

E’ bene che la discussione non rimanga nel nostro partito limitata soltanto agli organismi nazionali – Direzione e Comitato Politico Nazionale – a cui lo statuto affida le decisioni in materia di presentazione alle elezioni europee. Per questo ritengo necessario il massimo coinvolgimento di tutto il corpo del partito, attraverso la convocazione di attivi delle iscritte e degli iscritti, comitati politici federali e regionali.

Concludo con l’invito a dedicare il massimo impegno nella campagna per il tesseramento del 2019 e per l’autofinanziamento attraverso il 2×1000, le sottoscrizioni e i rid.

Saluti comunisti.

MAURIZIO ACERBO
Segretario nazionale di Rifondazione Comunista

da www.rifondazione.it

foto: manifestazione antifascista a Sesto San Giovanni

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