De Magistris prepara il fronte verso le europee

Appuntamento a Roma. «La porta è aperta a tutti quelli che stanno difendendo i diritti degli italiani e di chi ha scelto di abitare qui», avverte il sindaco che non scioglie il nodo della candidatura, «ma è certo che non lascerò il mio ruolo a Napoli»
Luigi de Magistris

«Il primo dicembre vi saprò dire se mi candiderò in prima persona alle europee, ma è certo che non lascerò il ruolo di sindaco di Napoli»: Luigi de Magistris ieri è tornato sul percorso che il suo movimento, Dema, sta seguendo non solo in vista delle prossime scadenze elettorali (dopo Bruxelles ci saranno le regionali in Campania nel 2020) ma anche sul piano nazionale. Per capire come si muoveranno sindaco e movimento bisognerà sciogliere molti nodi, l’appuntamento è a Roma al Teatro Italia.

Il tentativo di costruire «un fronte democratico e popolare» va avanti da molti mesi. Tra gli interlocutori ci sono Nicola Fratoianni con Sinistra italiana, Maurizio Acerbo per Rifondazione comunista e Diem 25. «La porta è aperta a tutti quelli che stanno difendendo i diritti degli italiani e di chi ha scelto di abitare qui – ha proseguito -, che stanno lottando contro un sistema violento dal punto di vista finanziario e istituzionale, a chi non si rassegna all’annichilimento dei diritti». Per poi specificare: «Non pensiamo ai collage né a un quarto polo della sinistra. Vogliamo lottare non solo per difendere la Costituzione ma per attuarla. Vogliamo dimostrare che il laboratorio Napoli può essere un punto di riferimento per l’Italia e l’Europa».

A ottobre de Magistris aveva lanciato l’idea di candidare il sindaco sospeso di Riace, Mimmo Lucano, alle europee. Per adesso Lucano sembra concentrato nel tenere vivo il suo progetto di accoglienza diffusa, nonostante l’ostilità del governo verdegiallo. C’è poi molta attenzione all’ala sinistra dei 5S che si riconosce nel presidente della Camera, Roberto Fico. Ma una fuga dal Movimento, nonostante i tanti mal di pancia, non sembra all’orizzonte. Restano, invece, le difficoltà a tenere il consiglio comunale di Napoli: le ultime tre sessioni sono saltate per mancanza del numero legale. Tante le tensioni innescate dal recente rimpasto di giunta ma anche dalle difficoltà economiche dovute ai debiti delle passate gestioni e al predissesto. Proprio dai 5S al governo de Magistris attende le norme per mettere in sicurezza i conti del comune partenopeo e dei tanti municipi in Italia con l’acqua alla gola.

ADRIANA POLLICE

da il manifesto.it

foto tratta da Wikimedia Commons

categorie
Cronache

altri articoli