Atreju, Conte ospite di Fratelli d’Italia. Accanto a Orbán e al leader di Vox

Da oggi a domenica all'isola Tiberina di Roma l'appuntamento nato in quel di Azione giovani ai tempi di Alleanza nazionale e trasformatosi negli ultimi anni nel palcoscenico d’inizio stagione politica di Fratelli d’Italia, giunto alla sua ventiduesima edizione

Lo scorso anno, a dettare «la linea» era arrivato direttamente d’oltreoceano Steve Bannon, ex guru di Trump e eminenza grigia della nuova destra internazionale. Questa volta toccherà invece a Viktor Orbán, campione del sovranismo del Vecchio continente, indicare al pubblico di Atreju la rotta verso il futuro. Anche immediato che sia.

La piccola kermesse – in programma da oggi a domenica – nata in quel di Azione giovani ai tempi di Alleanza nazionale e trasformatasi negli ultimi anni nel palcoscenico d’inizio stagione politica, di Fratelli d’Italia, giunta alla sua ventiduesima edizione, le ultime nello scenario romano dell’isola Tiberina, si presta infatti ad essere letta come un valido termometro della temperatura e delle tendenze in atto nella destra della destra.
Quest’anno, prima ancora della presenza dell’uomo forte dell’Ungheria – che interverrà sabato alle 15, 30 intervistato dal direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano, che di recente in un incontro romano con Bannon aveva avuto parole di plauso per l’ideologo dell’Alt-right -, fa notizia l’invito, accettato da quest’ultimo, rivolto al premier Giuseppe Conte – anche lui sarà sabato all’isola Tiberina, ma il mattino alle 11,30. Chissà se l’idea di ospitare il Presidente del Consiglio era venuta prima del cambio del suo esecutivo da giallo-verde in giallo-rosso?

Perché, come è forse ovvio che sia, l’attenzione del partito di Giorgia Meloni – ad eccezione di un paio di dibattiti dove figura anche qualche esponente del Pd e la presentazione del libro di Antonio Padellaro, Il gesto di Almirante e Berlinguer – sembra essere invece tutta rivolta agli alleati politici, reali e possibili, in Italia come in Europa.

Oggi, alle 16, sarà di scena Matteo Salvini, mentre domani alle 13 toccherà al vicepresidente di Forza Italia, Antonio Tajani. Quanto al parterre continentale, da notare come oltre ad Orbán, che a lasciare il gruppo del Ppe a Bruxelles non ci pensa proprio, malgrado le sue posizioni su migranti e diritti civili siano le stesse dell’ultradestra – indicando così come la sfida di una ricomposizione reazionaria resti sempre aperta -, ad Atreju partecipano gli alleati europei più stretti di Fratelli d’Italia. Tra loro, riuniti nel gruppo dei Conservatori e Riformisti Europei, che ospita tra gli altri i polacchi di Diritto e giustizia, saldamente al governo a Varsavia e i Democratici svedesi, con dei trascorsi neonazi, spiccano gli spagnoli di Vox. Proprio il leader dell’estrema destra iberica, cresciuta di recente grazie ad una piattaforma xenofoba e machista soprattutto nel Sud del paese, Santiago Abascal, sarà tra i protagonisti di un incontro dal titolo «Un’Europa di Nazioni libere e sovrane».

Per il resto, tra stand e palchi allestiti in riva al Tevere, ci sarà spazio per ricordare l’Impresa di Fiume, per molti versi prova generale della Marcia su Roma, e per uno spettacolo di paracadutismo acrobatico, che farà scendere dal cielo una grande bandiera tricolore di 180 metri quadri. Speriamo solo che facciano centro.

GUIDO CALDIRON

da il manifesto.it

foto: screenshot

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Politica e società

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